Successo per l’edizione 2017 del Festival dei diritti dedicata alla libertà di espressione

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Anche quest’anno il Festival dei diritti alla Triennale di Milano ci ha regalato emozioni e importanti momenti di riflessione, su tutti la bellissima mostra di Andrea Rocchelli, fotoreporter ucciso in Ucraina due anni fa.
L’edizione 2017, dedicata alla libertà di espressione, con un approfondimento sul contrasto allo ‘hate speech’ e alle ‘parole che fanno male’, si è conclusa con la premiazione dei vincitori della sezione DOC del Festival, rassegna curata da Sole Luna Doc Film Festival.
Un pubblico attento ha seguito gli incontri con gli studenti, organizzati con la collaborazione del CIDI (Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti), le proiezioni di documentari selezionati da Sole Luna Doc Film Festival e la selezione di lungometraggi scelti da Vanessa Tonnini, programmer e direttrice artistica del Festival Rendez-Vous, dedicato al nuovo cinema francese. E, ancora, mostre, convegni, dibattiti e dialoghi con intellettuali e studiosi italiani e internazionali.
Durante la programmazione sono stati proposti agli spettatori 19 produzioni in concorso e 3 fuori concorso con il meglio del cinema del reale internazionale, selezionati, fra gli oltre 400 pervenuti da tutto il mondo, dalla presidente di SLDFF, Lucia Gotti Venturato e dai direttori artistici Chiara Andrich e Andrea Mura, giovani e già affermati filmmakers, diplomati al Centro Sperimentale di Cinematografia di Palermo.
“La Giuria ha lavorato con grande impegno e professionalità – ha sottolineato Lucia Gotti Venturato – esprimendo un giudizio che è completamente condiviso dal gruppo selezionatore del SLDFF alla luce del tema principale trattato in questa seconda edizione del Festival dei Diritti Umani di Milano, la libertà di espressione. I tre premiati ben rappresentano alcuni dei temi cardine di SLDFF, e più in generale un sentimento che guida l’attenzione ai diritti e alla dignità umana. Ancora una volta l’esperienza al Festival dei Diritti Umani di Milano ci ha arricchito dal punto di vista umano e professionale. Sole Luna Doc Film Festival questa sera aggiungerà al premio della giuria del Festival dei Diritti Umani per il miglior documentario, una preziosa scultura disegnata da Tobia Scarpa”.
Oltre al premio della giuria per il miglior documentario e al premio Reset-Diritti Umani, i giurati hanno ritenuto di assegnare una menzione speciale.
il premio della Giuria al miglior documentario è stato assegnato a “Dead Ears” di Linas Mikuta (Lituania 2016, 42’) con la seguente motivazione “Per l’essenzialità sontuosa con cui viene raccontata una storia universale di struggente difficoltà di dialogo, e per la delicatezza con cui riesce a descrivere un rapporto di amore che implode in tensione e rabbia, catturando con immagini potenti – e allo stesso tempo semplici e folgoranti – una realtà che acquista una dimensione sempre più simbolica e astratta, il premio della Giuria al miglior documentario va a Dead Ears di Linas Mikuta.
Il Premio Reset-Diritti Umani è andato a “Dönüş-Return” di Valeria Mazzucchi (Italia 2017, 50’) che racconta la trasformazione politica di un paese, la Turchia, attraverso lo sguardo e la vita professionale e privata di un corrispondente estero, in un film immerso nell’attualità più recente e il caso Gabriele Del Grande è solo uno degli oltre 100 giornalisti incarcerati sotto il governo di Erdogan.
E infine è stata riconosciuta una menzione speciale della giuria a “P.E. Class” di Jabar Salehi (Iran 2015, 15’) “per il tocco leggero che accarezza una realtà di confine – tra Iran e Iraq, tra desiderio e possibilità, tra passione e futuro – attraverso lo sguardo dei bambini e la loro innocente ma inarrestabile voglia di “giocare” che s’infrange sul “campo minato” degli assurdi e incomprensibili giochi di potere dei “grandi”, come recita la motivazione.


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