C’è una nuova epidemia: la smart-distrazione

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Lo vedi dal tizio che ti viene addosso camminando mentre legge lo smartphone; dal guidatore che non vede che è scattato il verde perché sta leggendo i messaggi; dal ragazzo che non si sposta dalla porta per farti uscire dal bus, perché con le auricolari ficcate nelle orecchie non sente il tuo ripetuto “permesso..” finché non gli bussi sulla spalla. Il connesso altrove e disconnesso qui. Non collabora. Sorride da solo, legge e risponde con la tavoletta, chiuso nella sua smart-bolla. Ormai ci si ignora così tanto nei luoghi pubblici, che incrociare uno sguardo dà il piacere di una cortesia. Così l’attenzione diventa un dono. Ed entra a buon diritto nel galateo.

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