Giù le mani dai referendum della Cgil

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Il voto in tempi rapidi e certi. Fanno paura a Renzi e Poletti. Vogliono evitare un secondo sonoro schiaffo.

Giù le mani dai referendum della Cgil. Il Ministro Poletti ha il merito di aver rivelato quello che altri pensano e cioè che se si vota a primavera con le attuali normative i referendum sui diritti negati a chi lavora promossi dalla Cgil slitterebbero almeno al 2018. Sono referendum che fanno paura perché avrebbero buone possibilità di passare e questo sarebbe per Renzi e l’attuale governo un secondo sonoro schiaffo.

Per questo è in corso il tentativo di bloccarli e visto che i provvedimenti sotto accusa sono addirittura un vanto di Renzi è evidente il rischio per l’ex presidente del Consiglio. Tuttavia Poletti e Renzi dimenticano che già nell’87 una norma di due righe fu approvata per consentire di svolgere il referendum sul nucleare pur essendo anno di elezioni. Ciò dimostra che il Parlamento, con una deroga simile, può consentire ai lavoratori di esprimersi in un referendum che mette al centro i loro diritti; quegli stessi diritti che dovrebbero essere garantiti proprio in attuazione dei principi costituzionali.

Per quanto ci riguarda noi sosterremo in ogni modo il diritto dei lavoratori di promuovere ed ottenere lo svolgimento dei referendum in tempi brevi e certi e mandare così al macero tutti i voucher.

*Alfiero Grandivicepresidente Comitato per il no al referendum costituzionale

Da jobsnews


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