Violenza sulle donne, realtà allarmante. “Serve coinvolgere uomini e giovani”

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Il 25 novembre la Giornata mondiale. Amara la fotografia di Gabriella Moscatelli di Telefono Rosa sulla condizione femminile in Italia: “Stiamo perdendo punti nel lavoro e sul fronte dei diritti. Lentamente si torna indietro”. Già 100 i femminicidi dall’inizio dell’anno: “Lavorare con gli uomini e con le giovani generazioni”

ROMA – “La situazione della donna oggi in Italia è allarmante: stiamo perdendo punti nel lavoro, nei diritti, in temi come quelli dell’aborto e nella violenza. I femminicidi sono sempre tanti. Stiamo tonando lentamente indietro”. A fare una fotografia poco rassicurante della condizione femminile in Italia è Gabriella Guarnieri Moscatelli, presidente dei Telefono Rosa, a pochi giorni dalla Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, che si celebrerà il prossimo 25 novembre.

Dal 1 gennaio a oggi sono già 100 le donne uccise dalla violenza di un uomo, sia esso un compagno, un marito o un familiare. A fine 2015 sono state 128 “la lista nera continua ad allungarsi ogni anno – spiega Moscatelli –. Questo vuole dire che bisogna lavorare ancora. Oggi la presidenza del Consiglio sta facendo molto e bene, ma abbiamo lasciato per troppo tempo che le cose andassero avanti senza regole a ora ne paghiamo le conseguenze”. Secondo la presidente dell’associazione bisogna fare i conti con una società “malata e violenza in cui manca la considerazione dell’altro”.

“Credo che oggi nelle nostre iniziative debbano prendere parte gli uomini, perché è necessario lavorare insieme per cambiare davvero la società – spiega – . L’altro punto è coinvolgere le giovani generazioni”. Anche quest’anno, in occasione della Giornata, Telefono Rosa promuove un’iniziativa a Roma a cui parteciperanno i ragazzi delle scuole superiori romane, insieme ad alcuni rappresentanti del mondo della cultura e dello spettacolo, come Maria Sole Tognazzi e Aldo Cazzullo. “E’ essenziale lavorare con i ragazzi – aggiunge Moscatelli -. Noi proponiamo ogni anno un concorso nelle scuole per far riflettere sulla violenza di genere, ma pensiamo che anziché di iniziative spot, la scuola abbia bisogno di un programma fisso sul tema. Il rispetto tra uomo e donna deve far parte della formazione scolastica. Credo – aggiunge – che sia importante anche formare le forze dell’ordine, così che abbiano più conoscenza nel trattare i casi di abusi e maltrattamenti. Lo ripetiamo sempre: è necessaria la costruzione di una rete tra forze ordine e strutture pubbliche e privata che lavorano per la tutela delle donne”.

In occasione della Giornata, Telefono Rosa insieme a Samsug, ha realizzato la campagna sociale Women run the show, un progetto che ha come protagoniste 10 donne assistite dall’associazione e che si pone come obiettivo il loro reinserimento nel mondo del lavoro. Il 26 novembre a favore dell’iniziativa si mobiliterà anche la pallavolo femminile di serie A. Telefono Rosa non parteciperà, invece, all’iniziativa, prevista per il 26 novembre, “Non una di meno”, organizzata dai centri antiviolenza Di.r.e.. Il motivo, spiega la presidente dell’associazione, è l’esclusione degli uomini dall’evento: “non siamo più negli anni ’70 – conclude –  questa società va curata da uomini e donne insieme, quindi questa spaccatura non la condividiamo. Il problema deve essere affrontato coinvolgendo tutti. Continuare a ragionare solo tra donne è anacronistico”. (ec)

Da redattoresociale


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