Storie di quotidiana disperazione. “Date mia figlia in adozione.  Almeno avrà una possibilità”

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Castel Volturno – Maria, 24anni, nome di fantasia, è una giovane immigrata bulgara. Giovedì è stata ritrovata sotto la statua di San Pio, all’ingresso del centro storico di Castel Volturno. Con lei la figlioletta di pochi giorni, nata nell’ospedale di Aversa: al loro ritorno a casa i lucchetti dell’abitazione erano stati cambiati, non pagava l’affitto da quando aveva smesso di lavorare e il proprietario di casa ha probabilmente approfittato della sua assenza per metterla alla porta.

Maria, 24 anni, di cui due in Italia, lavora sulla Domiziana, fa la prostituta, quando la pancia è diventa troppo evidente ha smesso di lavorare: causa di forza maggiore.  Senza soldi né casa ha vagato per le strade del Litorale Domizio, poi si è accasciata: i commerciati e i passanti si sono accorti che qualcosa non andava, hanno subito organizzato una colletta e comprato latte in polvere per la bimba. Hanno poi avvistato il servizio di assistenza sociale. Così la mamma e la figlioletta sono state accompagnate al Centro Fernades, la struttura della curia che da vent’anni si occupa di prima accoglienza, e l’indomani traferite in una casa famiglia.

Maria, che non aveva chiesto aiuto – forse per paura o perché non ne aveva la forza – ha implorato i primi soccorritori e poi le autorità di toglierle la bambina. « Aiutatemi solo a dare la bimba in adozione. Almeno lei avrà una possibilità. Potrà sperare di avere una famiglia che si prenda cura di lei. Io sono senza speranze, tornerò a fare l’unica cosa che la vita mi ha destinato».  Sulle braccia e il collo di Maria, vecchi segni di bruciatura, marchi di violenze passate.


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