#nohatespeech. Una firma
contro la macchina dell’odio 

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Io firmo e invito tutti a firmare la petizione #nohatespeech su Change.org. Ma proprio tutti. Perché l’odio e la diffusione dell’odio, non sono solo argomento di etica professionale, non riguarda solo chi deve decidere come raccontare i fatti e quali parole usare. È qualcosa che ci riguarda tutti, pervade la vita di ognuno di noi, determina l’umore e lo sguardo, costringe ad uno stato d’animo faticoso, ci fa vivere male. Con noi stessi e con gli altri.

Firmo e invito tutti a firmare. Perché le parole sono importanti. Quelle che si leggono sui giornali e quelle che si sentono in televisione diventano parole di uso comune, modi diffusi di definire i fatti, le cose, le persone, danno una forma a ciò che abbiamo intorno.
È un problema che deve porsi chi racconta, ma è un problema soprattutto di chi il racconto lo riceve e che spesso lo subisce.
Firmare questa petizione è un atto politico che non ha a che fare con i partiti, ha invece a che fare con ogni attimo della nostra giornata da quando prendiamo l’autobus a quando entriamo in un supermercato, in una scuola, in una strada affollata o in una strada deserta, in una chiesa. La paura condiziona il nostro giudizio, distorce la percezione della realtà e ci rende vulnerabili. Ha a che fare con la vita di ognuno di noi, dei nostri figli e dei nostri padri.
Si dovrebbe scendere in piazza per pretendere di avere  una informazione corretta, è un diritto sacrosanto di ognuno di noi. Ed è un dovere assoluto di chi racconta, di ogni giornalista. In questo paese la deriva ha raggiunto livelli mostruosi.
L’incitazione all’odio razziale è oramai pratica quotidiana che si ripete nei titoli di giornale e rimbalza e si riproduce all’infinito su internet. Si nutre di menzogne e di luoghi comuni su siti costruiti apposta per manipolare i fatti e lucrare sullo stesso panico che diffondono. La paura serve a moltiplicare voti, serve a vincere le elezioni. C’è chi si arricchisce sulla nostra paura e ha tutto l’interesse per tenerla accesa perché ogni “mi piace” sui social network, ogni click sulle notizie false che seminano odio, sono soldi contanti che arrivano dai banner pubblicitari. Anche questa è corruzione, corruzione dei fatti che dovrebbe suscitare la stessa indignazione che suscita la corruzione di mafia capitale che lucra su nomadi e migranti, andrebbe sanzionata con le stesse pene.
La paura ci serve per sopravvivere, per evitare il dolore, per evitare i pericoli. Senza la paura il coraggio non esisterebbe. È importante la paura, non può essere affidata alla mistificazione e alla menzogna.
Per questo io firmo e invito tutti a firmare, perchè riguarda tutti noi.

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