A chi la Rai?A Renzi

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Via l’Imu, tornano il ponte sullo stretto e l’editto bulgaro, che non è più nemmeno bulgaro, è l’editto di Rignano, più rozzo e arrogante. Nessuno ha sconfessato tale Michele Anzaldi, un sacerdote della casta di governo che dà ordini ai gionalisti e pretende il bacio dell’anello. Anzi sul Fatto Quotidiano Anzaldi rincara e chiede che il direttore della terza rete Rai, Vianello, sia allontanato. Campo Dall’Orto deve dare “un chiaro segnale editoriale”, dice l’ometto. Non basta: Bianca Berlinguer “ha dato tanto, ma così tanto alla Rai che può anche bastare”. La sua colpa? “Per dare voce a Speranza, D’Attorre e compagni il Tg3 riduce quella del governo”. Teoria interessante: non esiste più un partito chiamato Pd, non è consentito dar voce a quelli (i gufi) che Renzi, bontà sua, attacca ogni giorno e quanto a Grillo “dovrebbe regalarmi una cesta di cannoli siciliani”, perchè “tutto il tempo che regalano al Pd in versione opposizione, lo rubano anche al movimento di Grillo”.

Il format di Palazzo Chigi. “Nel fondo il messaggio è esplicito -scrive per Repubblica,Stefano Folli- il Pd com’è non serve più. Ne deriva che la prospettiva può essere solo plebiscitaria: la vittoria personale del leader coincide con il trionfo del partito della nazione. Che è tale perchè rispecchia fino in fondo il leader”. Scrive Antonio Polito per il Corriere: “gli uomini di partito della Vigilanza sono tornati a comandare, un po’ meno urbanamente di un tempo. L’unica differenza è che, stavolta, non si sente volare una mosca. Neanche un girotondo, un ottavo nano da salvare, un articolo 21 da invocare”. Caro Pierluigi Bersani, cari Gianni Cuperlo e Miguel Gotor, lo capiate o no questa vergogna è  conseguenza diretta della vostra “mediazione” sulla riforma costituzionale. Con una formulazione pasticciata che ventila in modo confuso l’elezione  popolare di una settantina di senatori, Matteo Renzi si è comprato il vostro sì al referendum plebiscito che imporrà in primavera. Un sì alla riforma costituzionale, ma anche un sì all’Italicum, al Jobs Act, alla “buona” scuola e alla normalizzazione renziana della Rai. A voi tocca, ora, lo sberleffo di Anzaldi: “Occupano la televisione, cianciano ma poi al dunque quelli là votano con noi”. Dunque, che tacciano!

Grasso cancella 72 milioni di emendamenti, scrive la Stampa. Via gli emendamenti ostruzionistici di Calderoli. Ma al governo non basta: “navighiamo al buio”, Repubblica, “la rabbia dei renziani”, Corriere. Perchè? Perché Renzi teme di andare sotto in occasione di alcuni voti che, secondo regolamento, dovrebbero essere segreti, perchè teme che il Presidente del Senato consenta di emendare l’articolo 2 e questo farebbe saltare la trappola con cui ha spinto la minoranza Pd a suicidarsi. Soprattutto perchè Grasso -e credo pure Mattarella- stanno dicendo al premier che deve rispettare il Parlamento e non può cambiare da solo, e a piacer suo, la Costituzione. Ieri Ieri il Presidente del Senato, ricordando Pietro Ingrao, ha sottolineato  come abbia sempre considerato centrale il ruolo del Parlamento e con quanta passione abbia difeso la Costituzione, proprio da chi voleva modificarla in nome della governabilità. La narrazione renziana sconfessata.

L’Is è circondato,Obama lancia il patto anti-jhad. Repubblica apre così. Buone notizie? Speriamo. Certo se truppe sciite marciassero da est, i Peshmerga curdi da nord e da sud un piccolo esercito sunnita, il califfato sprofonderebbe e i foreign fighters tornerebbero a casa e all’ergastolo. Ma riuscirà Obama a intendersi sul campo com Russia e Iran? Riuscirà a richiamare all’ordine Turchia e Arabia Saudita?. A proposito, Paolo Mieli si ricorda di Mohammed al Nimr, l’oppositore che la monarchia saudita vuole decapitare e poi mettere in croce perchè se lo mangino gli avvoltoi. E loda Hollande che ne ha parlato. Il nostro, invece, tace sulla Siria e parla di Libia. Come è furbo, lui! O no?

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