Strage Moby Prince, le istituzioni ci hanno ignorato per anni

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Cari Presidenti Mattarella, Grasso, Boldrini e Renzi, oggi e’ la festa della Repubblica, ma per quanto mi riguarda la distanza che mi separa dalle Istituzioni e’ enorme. Come cittadino italiano ho sempre creduto nelle Istituzioni, le ho sempre rispettate, ma mai come ora mi sento cosi’ poco rispettato e solo, io e gli altri familiari delle vittime della strage del Moby Prince. Le Istituzioni ci hanno ignorato per anni, ci hanno lasciati nella solitudine e nel dolore e nulla hanno fatto per dar un contributo all’accertamento della verita’.
Nulla hanno fatto per ricordare i morti di quella strage e nulla hanno fatto per riconoscere ai marittimi morti, dal Comandante all’ultimo marinaio, il valore del loro sacrificio. Sono vittime morte sul lavoro che nessuno ha mai riconosciuto e premiato. Ho sempre negli occhi i resti di mio padre, un pezzo carbonizzato di circa cinquanta centimetri, ricordava un tronco di albero bruciato. Un orologio al suo fianco e una protesi dentale e’ servita al ricoscimento. Quei miseri resti si trovavano nei pressi del ponte di comando del traghetto, insieme ai resti di altri membri dell’equipaggio che insieme a lui hanno cercato di risolvere l’inevitabile. Sono rimasti al loro posto e sono morti bruciati vivi. Ogni membro dell’equipaggio aveva un compito e lo ha svolto fino alla fine, perche’ chi ha un compito di quel tipo non puo’ tirarsi indietro, neanche davanti alla morte. Putroppo e’ stato un sacrificio inutile perche’ chi per istituzione aveva il compito di controllare non ha controllato, chi per istituzione doveva fare i soccorsi non ha soccorso. E poi niente giustizia per le vittime perche’ chi per istituzione doveva indagare bene ha indagato male e chi per istituzione doveva giudicare ha giudicato peggio che mai.
Dopo anni di sofferenze e di solitudine si e’aoerta una breccia nel muro che ci ha sempre separato dalle Istituzioni. Un testo per la istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta si trova ferma dal 9 aprile nei meandri del Senato. Non e’il massimo di proposta, sarebbe dovuta essere bicamerale e permanente e invece e’ stata disegnata monocamerale e di durata limitata a soli due anni. Ebbene dopo questo spiraglio le Istituzioni si sono nuovamente allontanate. Se il disegno di legge non viene calendarizzato in aula si rischia che il tutto slitti al prossimo anno, la qual cosa inficiera’ i possibili risultati. Cosi’ chi ha sempre frenato sara’ soddisfatto e noi familiari rimarremo con l’amaro in bocca di essere arrivati dopo quasi 25 anni ad uno strumento nuovo di indagine, ma inutile. Continuo a sentire le Istituzioni lontane, come e’ lontano il Presidente Renzi, che da un anno non si degna di dare un cenno di risposta alle nostre richieste. Buona festa della Repubblica”.

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