Matteo Renzi e la Rai. A marzo tocca al servizio pubblico

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Una direzione che aveva come argomenti iniziali la Grecia e l’Ucraina si è trovata, per forza di cose, a parlare di Libia e di riforme. E sulle tappe dell’impegno di Governo Matteo Renzi è stato molto preciso. Marzo sarà un mese importante “Un disegno di legge sulla concorrenza per le liberalizzazioni e norme a sostegno dell’export”, poi, “La nostra scommessa è fare della Rai la più innovativa azienda culturale del Paese e cominceremo da marzo”. E’ la terza volta che torna sulle vicende Rai e, nel momento in cui afferma che vuole far diventare l’azienda di servizio pubblico quella più innovativa e ridarle il ruolo di principale azienda culturale, non può far altro che piacere a noi di articolo 21.

E’ da decenni, ormai, che indichiamo questi temi come obiettivi principali. Ma abbiamo sempre aggiunto che tutto ciò non è possibile se la politica non fa un passo indietro. Per questo senza una governance diversa che porti la Rai fuori dal controllo della politica e del governo di turno, qualsiasi promessa o obiettivo individuato da qualsiasi primo ministro risulta zoppo. Se davvero Matteo Renzi ha il nostro stesso obiettivo in testa allora immaginiamo che nel momento in cui si comincerà a discutere di Rai, a marzo, si lavorerà sul doppio binario. La necessità della riforma di un’azienda, su cui sarà necessario un confronto con i suoi lavoratori e la definizione di una riforma delle fonti di nomina dei vertici dell’azienda. Senza una delle due cose tutto resta inutile. 


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