Federico Orlando, le tue parole, dolci ed educate, fanno parte dell’ontologia della nostra associazione

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“Il pensiero liberale è di destra ora è buono anche per la sinistra”, così Gaber nel famoso e profetico “Destra-Sinistra” del 1994. E il concetto dal retrogusto amarognolo può ben stare nella bacheca dei ricordi di Federico Orlando. Un liberale che scelse l’Ulivo e il riformismo democratico perché, giustamente, riteneva che lì si potesse trovare in un luogo amico, in una casa comune. Mentre il berlusconismo era inesorabilmente dall’altra parte. Che bello il percorso di una persona mite e tenace, colta e decisa. Giornalista fino in fondo, da ultimo scriveva per “Europa”, dopo aver passato tanti anni a fianco di Indro Montanelli. Rappresentante di un’Italia positiva e morale che resiste e non si arrende al paese corrotto e brodo di coltura delle nefandezze o dei conflitti di interesse, Orlando ci ha lasciato un bel fardello di responsabilità. Quelle che nel 2002 lo convinsero ad essere uno dei fondatori di “Articolo 21”, in cui portò il gusto e la passione delle battaglie liberali, oggi da un certo pensiero piacione e omologato considerate eccentriche ed estremiste. Le tue parole, dolci ed educate, fanno parte dell’ontologia della nostra associazione. E sopravvivono al corpo che purtroppo ci ha lasciato.


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