La Rai e l’enigma

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Dopo l’ingente patrimonio immobiliare che preferiamo lasciare evaporare invece di realizzare capitali ché ne abbiamo tanto bisogno, stiamo assistendo ad altro inquietante quanto incomprensibile fenomeno: la fuga di capitali Rai, in persona dei suoi cervelli. Sono i protagonisti del nostro servizio pubblico fiori all’occhiello per la loro preparazione e la loro elevata capacità di farsi amare dal pubblico perché bravi. Lasciamo pur da parte la questione affettiva e nostalgica ché non è materia per l’interesse comune degli italiani, ma la parte economica sì, direttamente e indirettamente. Gli ultimi che ci siamo fatti scappare, senza che i responsabili Rai con la faccia da sfinge dimostrino particolare impressione, sono Floris e Crozza che così mollerà del tutto Rai3. Anche loro, come altri nomi illustri hanno già fatto, si trasferiranno a La7. Con loro si trasferirà tutto l’immenso patrimonio milionario dell’universo pubblicitario. C’è da chiedersi con che faccia possiamo permetterci di snobbare così tanti onesti  introiti ottenibili senza troppi sforzi e sacrifici degli italiani, ma giusto investendo sui capitali che già possediamo. A che gioco stanno giocando, cioè che tipo di strategia hanno in mente i nostri vertici piramidali al servizio del pubblico? Amministratori pubblici? Sembrano assai più privati (per il momento) al servizio del Cairo. Ma che pubblici e pubblici d’Egitto! 


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