Calcio, più bambini e meno cretini

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La cosa più bella del campionato del mondo, sono state le tribune.
Con i tifosi delle diverse squadre gomito a gomito, felici di sostenere i loro campioni, ma senza violenze. Anzi – al posto degli urlanti ultras nostrani – i volti sorridenti di uomini, donne e bambini felici di esserci con buffi cappelli e visi dipinti, pronti a fare insieme festa e ola.
Confesso, che all’inizio quando nei primi piani sul pubblico vedevo dei vicini con bandiere diverse,  ho pensato subito all’incoscienza degli organizzatori, che non avevano evitato per tempo il contatto delle tifoserie. Poi ho capito che ero io a proiettare il clima di violenza degli stadi italiani in un contesto completamente diverso. Dove si urla la gioia della vittoria, si piange di tristezza della sconfitta. Ma senza la brutalità incivile degli “ultras”.
Non sono un tifoso, ma auguro ai frequentatori degli stadi nazionali, di “importare” la gioia del mondiale anche nelle nostre curve. Affinché ci siano più bambini e meno cretini.

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