Expo, 10 mila volontari in campo. Con la speranza di trovare un lavoro

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Al via il Programma di formazione, a cura di Csvnet e Ciessevi: l’impegno può variare da un solo giorno, a due settimane fino a sei mesi e coinvolge anche gli studenti. C’è anche la social community

 

 

MILANO – Expo, Csvnet e Ciessevi lanciano il Programma volontari, con cui tutti i cittadini italiani e non potranno partecipare attivamente alla fiera universale che si terrà a Milano dal 1 maggio al 31 ottobre 2015. Dal 21 maggio 2014, si possono chiedere informazioni anche via twitter attraverso l’hashtag #askExpo. Obiettivo del Programma volontari è formare i 10 mila volontari che graviteranno attorno all’evento, in modo che possano acquisire competenze utili anche per poter trovare lavoro a seguito dell’evento.
Il programma si sviluppa su diverse esperienze di volontariato. C’è l’esperienza “breve”, per chi vuole dedicare all’evento 5 ore e mezza per due settimane. I volontari di “lungo periodo”, invece, parteciperanno a specifici progetti di servizio civile e di Dote Comune Expo per tutto il semestre per 5 giorni a settimana. I “volontari per un giorno” sono volontari aziendali che per 5 ore un giorno si dedicano ad Expo. I volontari del Progetto scuola sono invece studenti che faranno da ciceroni ad altri colleghi in visita ai padiglioni della manifestazione.
Con Csvnet e Ciessevi si formeranno circa 7.500 volontari (581 al giorno nei 13 periodi in cui è stato suddiviso il semestre della manifestazione) che faranno parte del programma “breve”. Per accedere al servizio il sito di riferimento è volontari.expo2015.org. I candidati saranno contattati per colloqui personale, seguiranno 15 ore di autoformazione, suddiviso in moduli, ognuno con un suo test. In più, da qui alla manifestazione ci saranno eventi di raccolta e motivazione dei volontari e sarà creata una social community. Attraverso il volontariato in Expo i partecipanti potranno arricchire il loro bagaglio di esperienze internazionali, apprendere di più sui temi dell’esposizione, costruire un network di relazioni e amplieranno i loro ambiti di interesse. Alla fine dell’esperienza l’Italia avrà a disposizione un nutrito gruppo di volontari “di eccellenza” che rappresenteranno un “patrimonio specialistico“. (lb)

Da redattoresociale.it

 


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