Svuota carcere o parlamento? Buona la seconda

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Indulto sì, indulto no, se famo du’ spaghi? Potrebbe pur essere questa la domanda che si sono fatti i  nostri parlamentari disertando l’aula ove si discuteva d’emergenza carceri.  Quella “roba” che solo fino a qualche mesetto fa aveva scandalizzato l’Europa e fatto urlare alla vergogna di tutti noi primo in testa il presidente della Repubblica con monito “questione scottante, da affrontare in tempi stretti”. All’inizio della seduta i deputati erano poco più d’una trentina (manco il 5%), col passare del tempo sono aumentati perfino a 60! Nulla di fatto concretamente: è stato rinviato a data da destinarsi per proporre “concretezze” per gli oltre 60mila detenuti occupanti spazi utili oggi per soli 40mila nelle circa 200 patrie galere.

Siamo un Paese che conta centinaia d’immobili cattedrali mai utilizzati per non parlare di tutte le dismissioni di locali appartenenti all’esercito o alle amministrazioni, ma pare che a nessuno (be’certo, se consideriamo il numero di parlamentari cui interessa la tragica vergogna) venga in mente di proporre la dislocazione dei locali penitenziari, mantenendo la massima sicurezza per gli ospiti più “pericolosi” lasciando gli altri in condizioni di semi libertà più facile da gestire come personale e dunque senza investimenti milionari che non possediamo.

Fuffa(fifi’) fuffa(fifi’) Italia evviva!


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