Omofobia e truffe sull’invalidità: malcostume italiano o globale?

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Quante volte negli ultimi anni abbiamo sentito parlare di truffe all’Inps? Falsi invalidi, ciechi, sordi, sulla sedia a rotelle, che in realtà erano in perfetta salute e percepivano pensioni che non gli spettavano affatto. Un malcostume italiano che, almeno per una volta, unisce tutta la nostra penisola. 
Ed ancora, quanti di voi negli ultimi anni hanno sentito parlare di episodi di discriminazione nei confronti di persone omosessuali. Recenti, in tal senso, sono le cronache di pestaggi nelle città di Milano e Roma dovuti a motivi discriminatori.
Spesso crediamo che questi siano malcostumi esclusivamente italiani. È veramente così? Proviamo a capirlo con due esempi che in queste ore sono alla ribalta della cronaca dei maggiori media mondiali.
New York. Decine di persone, fra cui appartenenti alle forze dell’ordine (poliziotti e vigili del fuoco), hanno truffato per anni lo stato affermando di avere disturbi mentali e malattie legate a stress e disabilità. Tutto qui? No, la cosa più grave è che queste persone hanno ‘usato’ come scusa la tragedia dell’11 settembre 2001, il crollo delle Torri Gemelle. Agghiacciante, ebbene sì. Anche in questo caso, come documentato dagli italici casi, persone che per la previdenza sociale erano cieche, depresse o non potevano camminare, sono state immortalate mentre facevano acrobazie sulle moto d’acqua o erano a pesca d’altura.
Uganda. Il presidente Yoweri Museveni, ha firmato una legge che prevede l’ergastolo per gli omosessuali. Nel paese questo è stato definito, da più voci, come un vero e proprio ‘passo’ storico. Non è tutto, alcuni cittadini attraverso un sito internet hanno ‘denunciato’ pubblicamente l’omosessualità di circa 200 persone chiedendo giustizia.
A questo punto viene da pensare: questi episodi di malcostume (termine forse troppo dolce) è figlio della globalizzazione?
Non so cosa ne pensate voi, ma forse questi sono valori insiti nell’animo umano, valori che scaturiscono quando c’è un basso livello culturale, quindi d’umanità. Testimonianza che, ‘globalmente’, dovremmo tutti farci un esame di coscienza e riscoprire la beltà di quei valori tanto dimenticati che si chiamano umiltà e rispetto reciproco.

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