Conio-crazia

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Basta austerity, dice finalmente Napolitano al Parlamento Europeo.E’ un messaggio importante, ma non basta a fermare la cartolarizzazione degli ideali, ormai adottata da anni dai leader europei, sempre più diffidenti verso l’unione politica e sempre più attenti alla solvibilità degli stati membri.

 I costruttori di ponti sono diventati revisori dei conti.
I bisogni dei cittadini sono stati retrocessi dietro agli adempimenti contabili dei loro stati.
Ora il bisogno – anzi l’emergenza – è un piano straordinario di rilancio dello sviluppo e dell’occupazione.
Ma ci vogliono fondi altrettanto straordinari e una visione politica dell’Europa in grado di varare un Piano Marshall continentale, con scadenze temporali adeguate, perché un’azione profonda di riconversione e occupazione richiede tempi politici, non bancari.
Gli euroscettici peggiori non sono quelli che vogliono uscire dall’euro, ma quelli che vogliono che la moneta rimanga l’unico motivo per stare in Europa. Se continua così, Il rischio è enorme.
La conio-crazia  va fermata.
O distruggerà il sogno di Ventotene.

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