Giornata internazionale degli studenti, per rivendicare il diritto allo studio e il diritto degli studenti a esprimersi

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Il 28 ottobre 1939 nel tentativo di sedare una manifestazione di studenti cecoslovacchi, le autorità naziste spararono allo studente di medicina Jan Opletal che morì per la ferita pochi giorni dopo (nella foto di repertorio). Il suo corteo funebre del 15 novembre si trasformò in una grande manifestazione studentesca anti-nazista. Per paura di non riuscire a contenere le proteste, i tedeschi prima chiusero tutti gli istituti di istruzione superiore e poi arrestarono e deportarono in campi di concentramento 1200 studenti. Dopo un solo giorno, il 17 novembre 1939, nove fra studenti e professori furono giustiziati senza processo.
Dal 1941 (poi rilanciata con forza nel 2004 dal forum sociale mondiale di Mumbai) il 17 novembre è la giornata internazionale degli studenti, ricorrenza studentesca che si tiene ogni anno per rivendicare il diritto allo studio e il diritto degli studenti a esprimersi.
Ricordarsi della resistenza studentesca cecoslovacca o di quella del Politecnico di Atene contro la dittatura dei colonnelli nel 1973, è celebrare l’importanza storica della conoscenza nella resistenza contro ogni dittatura. Ma non può limitarsi solo a quello: il 17 novembre-ogni anno- va contestualizzato nel momento storico in cui si è, tracciando ogni volta un nuovo sentiero che rivendichi ad ogni latitudine la fondamentale importanza che hanno studenti e conoscenza in ogni società. Anche oggi, nel mondo dei 776 milioni di analfabeti e con 67 milioni di bambini che non sanno né leggere né scrivere. Anche oggi, nell’ Europa complice delle politiche di austerità che hanno portato la chiusura dell’ Università di Atene. Anche oggi soprattutto in Italia dove uno studente su quattro è lasciato senza borsa di studio anche se idoneo e dove l’essere giovani, invece che essere la più grande delle qualità, si trasforma della più grande zavorra che limita le tue possibilità verso un qualsiasi futuro.
Buon 17 novembre a chi non si è ancora arreso e-a prescindere da quale sia la battaglia e quali siano le possibilità di vittoria- continua a lottare.


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