Quel bollino sui programmi del servizio pubblico

Il contratto di servizio RAI-Stato 2013-2015, attualmente all’esame della Commissione parlamentare per l’indirizzo e la vigilanza, presenta una sconvolgente novità introdotta dal Ministero dello Sviluppo economico: la riconoscibilità, all’art. 1 lettera e), dei programmi finanziati col canone, che nel successivo art. 18 comma si identificano con quelli «rientranti nell’ambito dell’attività di servizio pubblico» (da identificare con un bollino di diverso colore). Ebbene, come risulta dall’articolo 6, l’intrattenimento non fa più parte dei programmi del servizio pubblico radiotelevisivo!

ARIANNA CICCONE: “Fare il Festival del Giornalismo di Perugia a ogni costo, magari riducendo ospiti e giornate non è accettabile”

Perugia, 30 aprile-4 maggio 2014. Ottava edizione del Festival Internazionale di Giornalismo. Questa è la scritta che compare nella testata del sito del Festival fondato nel 2006 da Arianna Ciccone (nella foto con Roberto Saviano in una precedente edizione) e Christopher Potter. Un appuntamento importante per parlare di giornalismo, informazione, libertà di stampa e democrazia secondo il modello 2.0. Ma la scritta rischia di scomparire a breve…

VERSO IL FORUM DI ASSISI – “Ricominciare dalla periferia rovesciando il senso di marcia”

Il giornalista si trova sempre tra due fuochi, ma ora, con l’avanzare delle nuove tecnologie i problemi si sono accentuati, insieme alle nuove opportunità. Da una parte il rischio di trasformarsi in trasmettitore di tradizionali veline o di modernissimi videomessaggi (ALL’INTERNO TUTTI GLI INTERVENTI DEL FORUM)

Camere e riforme, il nodo non risolto

Napolitano ha ripetuto le sue idee sulle riforme costituzionali e sociali ai neocavalieri del lavoro: che sono, se non tentati di frodare il fisco o trasferire le aziende all’estero, parte della parte migliore del paese. Dunque, una platea ricettiva delle idee sul bene pubblico, più di tanta parte della classe dirigente, parlamentare o non. Idee che si concentrano, si fa per dire, nel: 1) dare alla nostra Italia (basta con la buffonata semantica di “questo paese”) istituzioni più coerenti con una democrazia industriale (votare solo la domenica