Sabato 5 ottobre ore 16.30, Auditorium Conciliazione presentazione del docu-film “Un intellettuale in borgata – Pier Paolo Pasolini a Donna Olimpia”
Se rimani muori, se parti sai che potresti morire
Quello che ci ha già detto Papa Francesco
Una bomba mascherata da hard disk inviata a un giornalista de La Stampa
Questa Europa si nutre di schiavi, mentre proclama diritti
L’indignazione é un sentimento che dovrebbe essere riservato a chi non ha il potere di cambiare le cose. Per gli altri può esserci solo il rimpianto, di non aver scelto o di aver deciso male. Siamo stanchi di piangere morti. Siamo stanchi di riuscire a parlare di immigrazione solo in occasioni tragiche, mentre assistiamo, con indifferenza, alla continua strage di diritti umani che impunemente si compie ogni giorno nei CIE. In una giornata amara come questa, dove siamo colpiti da una tragedia enorme nelle acque di casa nostra, abbiamo il dovere di esprimerci con chiarezza e determinazione, provando a fare quello che una classe politica dovrebbe fare: guardare verso un orizzonte più ampio.
L’operetta Telecom
Berlusconi e il voto della giunta. La fine di un’epoca. E adesso? Intervista a Felice Casson
Vergogna
FABRIZIO GATTI: “una tragedia annunciata, la sconfitta del “mondo civile”. Diamo a Lampedusa il Nobel per la pace”
“Se c’è una capitale mondiale di umanità è proprio Lampedusa. Mentre sul tema immigrazione i governi – italiano e stranieri – si sono giocati negli anni il consenso e i regimi e i trafficanti si sono giocati i guadagni, gli abitanti di Lampedusa non hanno mai smesso di dimostrare la loro umanità intervenendo sempre e subito”. A dirlo, intervistato da Articolo21, è il giornalista dell’Espresso
Nuova strage di migranti a Lampedusa. Le vittime sono oltre 90, i dispersi 250
Lampedusa: devono cambiare le nostre leggi, il nostro sguardo, le nostre priorità , la nostra economia, la nostra accoglienza…
Ora sono tutti d’accordo. Questi morti non ci dovevano essere. Gli altri, i 25mila degli ultimi 20 anni invece potevano andare. Era necessario che morissero in massa sotto i nostri occhi, a centinaia, giovani, uomini, donne, bambini perché l’Italia