L’esercito della silviezza

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Qualche ora prima del verdetto qui si scriveva “e il terzo giorno resuscitò”. Il senso è stato personalmente “tradotto” in video dall’interessato, signore e padrone del centro destra, più volte capo di governo, senatore della Repubblica, oggi condannato definitivamente per frode fiscale. E’ indubbio che il 1° agosto 2013 haaggiunto alla storia repubblicana una pagina nuova. Al fondo di questa è riportata la domanda, un po’ come capita in certi testi che dopo aver studiato ci mettono alla prova per vedere se abbiamo capito. La nostra fa pressappoco così: è naturale (significa molto più di “normale”) che delinquente giudicato definitivamente in nome di tutto il popolo italiano (potere giudiziario) per frode ai danni dello Stato sia senatore nel parlamento della Repubblica (potere legislativo in nome del popolo italiano) e per di più leader indiscusso del centrodestra italiano che dispone per i “suoi” ministri (potere esecutivo in nome del popolo italiano)?  Tra si/no/dipende la riposta può solo essere naturalmente e semplicemente NO. Le altre due opzioni, stante la natura dello stato di diritto che tutti noi possiamo comprendere anche solo leggendo la nostra Costituzione, disonorano, insozzano e violentano la nazione. Tutti coloro che materialmente possono e istituzionalmente devono provvedere alla sua espulsione sono obbligati dunque a procedere in forza dei fondamentali principi della democrazia. Tutto il resto verrà da sé nella sua consequenzialità che un Paese sano e di pace sa e saprà sempre affrontare, nel “bene” e nel “male”, senza bisogno d’eserciti.


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