Il ventaglio e miss Italia

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La presidente della Camera concorda nel ritenere “scelta moderna e civile” la decisione Rai di rinunciare a mandare in onda Miss Italia. Moltissimi italiani (tra miss, mrs. e mr.) l’approvano. Poi ci sono quelli che, forse nostalgici/romantici per “happy days” anni ‘45/70 da “sbarco alleato in Sicilia” e Fonzie, non ci stanno proprio e da qui a manifestare le loro opposizioni al moderno e civile significante che la signora Boldrini preferisce dare all’evento/occasione.
Per stare in ambito d’aria nuova, ma anche solo per far finta di rinfrescare quella viziata, c’è da chiedersi com’è che la “cerimonia del ventaglio” (rivolta al presidente della Repubblica, Senato e Camera) istituita dall’ASP (associazione stampa parlamentare) insiste a essere, a parte occasione per consegna premi e scambio d’auguri per buone ferie,  principale evento per fare un bilancio sull’anno politico e parlamentare. In questo senso la funzione dell’ASP sta nel garantire ai giornalisti, senza discriminazioni ideologiche, il libero accesso alle fonti dell’informazione politica al fine di informare sulle attività che si svolgono nelle sedi di Camera e Senato. Ma per piacere…Con che faccia (per quanto rinfrescata da sventagliamento) possiamo, proprio in questi giorni d’ipocrisie e non verità pronunciate da Governo e Parlamento, parlare di “garanzie” per l’informazione?!
Se proprio vogliamo conservare la “cerimonia del ventaglio” ricorriamo almeno all’uso che di questo, tra il XIX e il XX secolo, si faceva: vero e proprio “linguaggio” adottato come forma di comunicazione che, seppur frivola, estremamente efficace. Così come efficace deve, senza se e ma, risultare per i giornalisti ogni fonte d’informazione proveniente da quegli scranni…


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