Come porci

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La lingua italiana rapportata alla maggior parte degli idiomi universali, quanto a turpiloquio, è imbattibile. E’ anche grazie a questo primato che nuova formazione politica ha potuto insediare in parlamento ben 163 suoi eletti tra camera e senato seppur, date le epurazioni, fino a esaurimento.

Mal gliene incolse invece all’assessore regionale siciliano Battiato allorquando in sede europea decise non solo d’evitare di girare troppo attorno al concetto, ma al fine di voler essere proprio capito, d’andarci pure giù pesante e fu così che imputò, sintetizzando, il (miserevole) degrado italico al fatto che ci stavano troppe “troie” in politica. Dato per scontato -ché non siamo ipocriti- che il termine in tal senso è principalmente noto come dispregiativo rivolto a “signora di facili costumi” osiamo però aggiungere che il termine, secondo Treccani, è messo al primo posto alla voce “s.f. femmina del maiale, spec. con riferimento a quella destinata alla riproduzione; è sinon. pop. di scrofa” e da poiché esiste in parlamento una legge-porcata (sinonimo: troiata) ormai riconosciuta e sentenziata a tutti gli effetti proprio dai nostri rappresentanti (cfr. “porcellum”), non sappiamo proprio più che pensare (e come porci…oops) di fronte a certe disparità di trattamento.

Avremmo pur lasciato perdere se non che è di ieri la news palermitana che ci informa del malaffare politico legato al Ciapi (non c’entran le chiappe tradotte in nordici dialetti) che anziché distribuire risorse per i disoccupati pare le utilizzasse in lussuosi spassi tra escort (cfr. Treccani) e viaggi (cfr. http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/06/19/palermoviaggi-ed-escort-regalati-con-fondi-per-disoccupati-nei-guai-giacchetto/631445/)

Ma porca tr…!  Ma allora il Battiato cacciato c’aveva ben preso! E com’è dunque che lui sta ancora fuori e il porcellum che c’ha preso malissimo sta ancora dentro?!


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