“L’ignavia è il peggiore dei nostri peccati”. Presentato il film “Girlfirend in a coma”. Emmott e Piras ringraziano Articolo21 e Change.org

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Una sala gremita quella di ieri sera al teatro Eliseo per la prima romana del film-documentario di Annalisa Piras e Bill Emmott “Girlfriend in a coma”. Doveva essere un’altra la sede, quella del Maxxi di Roma ma la presidente della Fondazione Giovanni Melandri ha ritenuto inopportuna la proiezione del film per la sua “valenza politica” non consona, prima delle elezioni, ad una struttura finanziata con i soldi pubblici. 

Un’occasione sprecata: il film è un documento prezioso, corposo e istruttivo per ricostruire gli ultimi venti anni del nostro Paese attraverso alcuni dei suoi protagonisti. Un film in tre atti: la “Mala Italia” del berlusconismo e dei conflitti di interessi (non solo quelli del Cavaliere), delle stragi di mafia, della crisi economica la cui responsabilità ricade su un capitalismo predatorio ben poco liberale… Poi c’è la “Buona Italia” rappresentata da coloro che, secondo gli autori, sono i portatori di idee riformatrici in ambito politico ed economico, uomini e donne che dal loro punto di avvistamento cercano di rendere il paese più moderno, competitivo, giusto e solidale. Il viaggio compiuto da Bill Emmott, un Virgilio dantesco che ci guida alla scoperta dei vizi e delle virtù italiche si conclude con un terzo atto sul tema dell’ignavia, il peggiore dei peccati: l’omertà, l’indifferenza di fronte alle tante ingiustizie e soprusi quotidiani.

Bill Emmott, ex direttore dell’Economist e la film-maker Annalisa Piras intervistati a conclusione della proiezione da Bruno Manfellotto, direttore de l’Espresso (il settimanale che ha promosso la serata) hanno esordito ringraziando Articolo21 e Change.org per la petizione on line “contro la censura del film” firmata in pochi giorni da oltre 32mila persone (guarda il videomessaggio di Bill Emmott)
“La proiezione al Teatro Eliseo (e le altre che seguiranno) e la messa in onda su Sky – afferma Stefano Corradino, direttore di Articolo21 e promotore della petizione sul sito Change.org – è anche una vittoria delle 32mila donne e uomini che non accettavano che la programmazione del film fosse rinviata, e che volevano evitare l’ennesima brutta figura in Italia e all’estero”.
“Siamo fieri che la piattaforma Change.org sia uno strumento efficace che le persone possono usare per cambiare quelle situazioni che ritengono ingiuste”, dichiara Salvatore Barbera, Direttore delle campagne di Change.org in Italia. “Le 32.000 persone che hanno firmato la petizione per chiedere che il film “Girlfriend in a coma” venisse proiettato dimostrano come una piattaforma tecnologica possa essere strumento per creare un’onda di mobilitazione capace di determinare cambiamenti sociali”.

Il film (che vi consigliamo di acquistare) può essere scaricato al costo di euro 3,90 sul sito de l’Espresso.


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