Diffamazione. Risarcimenti. Un giornalista su due assolto in primo grado dopo 3 anni

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www.ossigenoinformazione.it– I risultati di uno studio statistico degli avvocati Sabrina Peron ed Emilio Galbiati su un campione di 89 sentenze emesse dai Tribunali civili di tutta Italia dice che mediamente la condanna costa 60 mila euro, senza contare i successivi gradi di giudizio e ciò che costa la non rara ingiunzione di pubblicare la sentenza sui giornali. Su dieci processi penali esaminati risulta che quattro si sono conclusi con la condanna a una pena detentiva

Le recenti statistiche confermano un abuso del diritto che non si riesce a fermare: in Italia le citazioni per danni sono  uno di più diffusi strumenti di condizionamento e di ritorsione nei confronti di giornalisti che pubblicano notizie sgradite al potere. Si fa un abbondante uso intimidatorio anche delle querele penali, che contrariamente a quanto si crede, non raramente si concludono condannando il giornalista a scontare la pena in carcere. La possibile condanna pende come una spada di Damocle per un tempo infinito. I procedimenti sono lunghi e costosi, le spese di costituzione e di difesa superano le capacità economiche di moltissimi giornalisti (i precari, i dipendenti di giornali locali, i collaboratori di siti web) e dei piccoli giornali. In media solo dopo tre anni e nove mesi il Tribunale giudica la causa nel merito e una volta su due rigetta la richiesta di danni. Ma quasi sempre c’è da fronteggiare l’Appello e a volte la Cassazione. Un calvario infinito. A dire come vanno in genere queste cose c’è uno studio statistico degli avvocati Sabrina Peron ed Emilio Galbiati che hanno condotto un’analisi su un campione di 89 sentenze di primo grado emesse negli anni 2010, 2011, 2012 dai Tribunali Civili di Torino, Milano, Monza, Genova, Treviso, Modena, Orvieto, Roma, Salerno, Lecce, Bari, Potenza, e di altre città. Le sentenze sono state reperite tramite le principali banche dati giuridiche (Juris Data Giuffré, Pluris Utet e altre).

Questi i dati salienti:

– durata media del procedimento civile: circa 3 anni e 9 mesi. In quattro casi però il procedimento è durato oltre 8 anni;
– nel 91 % dei casi le azioni civili sono state promosse da persone fisiche;
– le sentenze nel 52%,dei casi hanno riguardato notizie di cronaca;
– le richieste di danni sono state rigettate nel 56,6% dei processi, quindi la diffamazione in primo grado è stata riscontrata nel 43,4% dei casi;
– l’entità media delle richieste risarcitorie è stata di € 839.417,43, ma sale a € 1.402.963,98 se si conteggia  il caso monstre Fiat-Formigli: il 20 febbraio 2012 la Rai e il giornalista Corrado Formigli sono stati condannati dal Tribunale di Torino a risarcire sette milioni di euro a Fiat Group Automobiles per il contenuto di un servizio del programma “Annozero”, condotto da Michele Santoro, messo in onda il 2 dicembre 2010 sulle reti Rai nel quale si presentavano in termini critici le prestazioni della vettura MiTo LEGGI
– l’entità media dei risarcimenti comminati è stata di € 45.068,57, ma conteggiando il già ricordato ”caso Fiat” la media sale a € 134.094,44;
–  se si raffrontano questi ultimi due dati, risulta che in media il danno effettivamente liquidato non supera il 6% della somma richieste;
– al danno bisogna sommare la sanzione pecuniaria ex art 12 L.S.: in media viene liquidata in € 7.718,75 a fronte di richieste in media pari a € 79.333,33;
– pubblicazione della sentenza di condanna: anche se la diffamazione é stata accertata questa specifica richiesta é stata rigettata nel 30,77% dei casi
– le spese legali sono state compensate nel 20,5% delle sentenze esaminate. Nei restanti casi la spese legali sono state in media liquidate in € 8.769,32.

Querele. Lo studio esamina anche l’andamento dei processi penali derivanti da querele per diffamazione nei confronti di giornalisti. Questa parte è altrettanto interessante ma meno rappresentativa perché il campione di sentenze esaminate, reperite attraverso le citate banche dati, è stato esiguo e non statisticamente significativo. Questi i risultati su solo 10 sentenze esaminate:
– 6 hanno comminato solo una multa;
– 2 comminato la reclusione e non la multa;
– 2 hanno condannato alla multa più la reclusione;
– l’importo medio liquidato a titolo di multa è stato di € 850,00;
– la durata media della reclusione a carico del colpevole è stata di 7 mesi;
– la media del risarcimento danni liquidato a favore delle parti civili è stato di € 13.600,00.

Il saggio di Sabrina Peron ed Emilio Galbiati Diffamazione tramite mass-media: i nuovi orientamenti dei giudici di merito tra prova del danno e liquidazione del risarcimento è pubblicato sulla rivista mensile “Responsabilità civile e previdenza”, n.5 2012, Giuffré Editore LEGGI IL TESTO

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