Gaza: ecco come è cominciata

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Gershon Baskin ne è convinto: Israele ha commesso un errore strategico quando ha scelto di dare inizio al nuovo conflitto a Gaza. Ed ecco perché. Quale mediatore del rilascio del soldato israeliano Gilad Shalit detenuto a Gaza per anni da Hamas prima del rilascio nello scorso anno, Baskin è stato coinvolto con Hamas, direttamente.E sostiene che l’obiettivo israeliano, porre termine al lancio di razzi da Gaza, non è stato mai centrato perché era sbagliata la strada perseguita: serviva un protocollo bilaterale con una serie di garanzie precise, da entrambe le parti, per garantire una tregua duratura.

Il generale al-Jabari, capo del braccio militare di Hamas, non era un uomo di pace, ha scritto sul New York Times Gershon Baskin, ma l’interlocutore giusto, quello che era giunto alla conclusione che una prospettiva del genere serviva anche ad Hamas, e a Gaza. Per questo proprio lui, al-Jabari, aveva portato Shalit, di persona, fuori da Gaza, nel giorno del suo rilascio.

E proprio nel giorno in cui Israele lo ha eliminato, al-Jabari aveva ricevuto una proposta dettagliata di garanzie e verifiche reciproche, internazionalmente garantite, per porre termine alle periodiche fiammate di razzi e bombardamenti che dilaniano Gaza da anni.

Al-Jabari era l’interlocutore giusto per far approvare quel memorandum, ma qualcuno nel governo israeliano ha deciso di farlo eliminare, proprio nel giorno in cui riceveva quel circostanziato memorandum. E adesso chi darà le garanzie che lui aveva dimostrato di poter dare e far rispettare? Questo l’interrogativo che spinge Baskin a sostenere che Israele ha commesso un errore strategico e drammatico, decidendone l’eliminazione.

Quel circostanziato memorandum prevedeva, tra l’altro,che se Israele avesse identificato qualcuno in procinto di lanciare un razzo e lo avesse eliminato, non avrebbe violato il cessate-il-fuoco.

*Tratto da Il mondo di Annibale

Vai all’articolo originale sul New York Times


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