Grecia: si lavora a governo di unità nazionale, ma nuove elezioni incombono

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Le convulsioni greche possono avere ripercussioni mondiali su governi e sistemi economici, questo almeno ci dicono le cronache. Ma in gioco, non può essere dimenticato, c’è il destino di un popolo, il suo futuro, la sua possibilità di sopravvivere socialmente e come democrazia. L’Europa, oggi, passa per Atene. In queste stesse ore il govenro tedesco chiede a Parigi e al governo greco di rispettare gli impegni europei; sullo sfondo s’intravedono i partiti di estrema destra. Di seguito il servizio della Reuters sull’evoluzione della crisi politica in Grecia.

Il leader conservatore greco Antonis Samaras ha detto oggi che ci sono ancora speranze per formare un nuovo governo chiarendo anche che la proposta di Sinistra democratica per un governo di unità nazionale è vicina alla posizione dei conservatori.

Il leader del partito socialista Pasok, Evangelos Venizelos, al terzo posto alle elezioni dello scorso fine settimana, sarà l’ultimo politico cui verrà data la possibilità di formare un nuovo governo. Oggi Venizelos ha visto Samaras.

Parlando di un eventuale ritorno alle urne nelle prossime settimane, il leader conservatore ha chiarito di non volere nuove elezioni ma di non essere spaventato da questa eventualità.

Secondo i sondaggi le nuove elezioni verrebbero vinte dalla sinistra radicale che vuole fare carta straccia delle condizioni del piano di salvataggio di Ue e Fmi.

Se anche il tentativo di Venizelos fallirà, tutti i partiti avranno un’ultima possibilità di formare un governo prima di tornare alle urne nelle prossime tre o quattro settimane.


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