MoveOn Italia mercoledì 18 aprile in piazza Montecitorio

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MoveOn Italia *mercoledì 18 aprile, alle ore 11,30 in piazza Montecitorio*, nella decima ricorrenza del cosiddetto *Editto Bulgaro *
( http://www.youtube.com/watch?v=D5w6_qo46Gw), consegnerà ufficialmente un pubblico appello al presidente del consiglio Mario Monti, per sollecitare l’intervento del governo nell’attuazione degli attesi provvedimenti di riforma del sistema di *governance* del servizio pubblico televisivo in Italia.

Questo il testo dell’appello:

Egregio Presidente,
il 25 Aprile è la Festa della Liberazione. Oggi 18 Aprile, ad una
settimana da quella importante ricorrenza, ricordiamo tristemente il cosiddetto Editto
Bulgaro, frutto inequivocabile della condizione patologica in cui versava e
versa tuttora il servizio pubblico televisivo in Italia.

Per liberare il paese si organizzò la Resistenza, ad opera dei
Partigiani: uomini, donne, giovani, anziani, preti, militari, persone di diversi ceti sociali,
di diverse idee politiche e religiose, che avevano in comune la volontà di
lottare personalmente, ognuno  con i propri mezzi, per ottenere in patria
la democrazia, il rispetto della libertà individuale e l’uguaglianza.

Per liberare la RAI stiamo organizzando una nuova resistenza ad opera
dei Cittadini: cittadini comuni, professionisti del mondo
dell’informazione, dello spettacolo e della cultura, uomini e donne uniti
dalla volontà di lottare personalmente, politici di ogni estrazione, ognuno
con i propri mezzi, per garantire al proprio paese, ancora una volta, la
democrazia, il rispetto della libertà individuale e l’uguaglianza.

Combatteremo con le armi del buon senso e della ragione, signor
Presidente, per fermarci solo al raggiunto obiettivo di attuazione della proposta di legge
che caldeggiamo con il sostegno e l’approvazione, oltre che in
rappresentanza, di moltissimi nostri concittadini.

Il Cda della Rai è scaduto dal 28 Marzo. Lei Presidente l’8 gennaio,
intervistato da Fabio Fazio a ‘Che Tempo che Fa’, aveva detto che la
questione della TV pubblica era un’urgenza. Dopo la manifestata sua chiara
intenzione non è accaduto nulla. Noi cittadini e utenti vogliamo mostrarle
una via d’uscita immediata con la nostra proposta.

Prendendo ad esempio i modelli di gestione più avanzati in Europa, ma
anche le proposte di riforma della Rai tendenti a garantire qualità e
autonomia le proponiamo in 5 punti una riforma che assicuri non solo la
necessaria efficienza aziendale, ma anche l’assoluta indipendenza
editoriale del servizio pubblico.

Qui di seguito la nostra proposta, già approvabile in Parlamento da subito:

1. Chiediamo il superamento dell’anomalia per la quale l’azionista del
servizio pubblico è il Ministero dell’Economia.

2. Al posto della Commissione parlamentare di Vigilanza, chiediamo
la costituzione di un Consiglio per le Comunicazioni audiovisive, i cui
membri dovrebbero essere in maggioranza nominati dalla società civile (11
su 20). Gli utenti del servizio pubblico, in quanto veri proprietari di
un’azienda che finanziano tramite il canone, eleggono direttamente 6
componenti (*). Cinque sono nominati da rappresentanti di settore
(sindacati, artisti, autori, accademici, fornitori di contenuti). Dei
rimanenti 9 membri, 3 verrebbero eletti dagli enti locali
(Regioni-conferenza permanente stati regioni, Province-l’Upi e Comuni-Anci)
e 6 nominati dal Parlamento (**).

3. Il Consiglio nomina i vertici della concessionaria del servizio
pubblico (il CdA Rai), selezionati mediante concorsi pubblici in base a criteri di
professionalità, competenza nel campo radiotelevisivo ed indipendenza. Ad
esso sono attribuite competenze di indirizzo e vigilanza.

4. Il Consiglio nomina altresì i componenti dell’Autorità per le garanzie
nelle comunicazioni, assicurando, anche in questo caso, i criteri della selezione
trasparente, dell’indipendenza e del massimo di qualificazione.

5. Il Consiglio si pone al servizio degli utenti Rai, facilitando
modalità interattive di controllo e di valutazione e garantendo ai cittadini un uso consapevole e attivo di tutti i media gestiti dal servizio pubblico.

Se in questa legislatura non cambierà nulla per la complicata
situazione politico-parlamentare della maggioranza che la sostiene, il nostro obiettivo sarà tutto proiettato al futuro, con la conseguenza grave, però, che si andrà a votare
alle prossime elezioni politiche, ancora una volta, con un sistema di
informazione da paese semi democratico.
L’unica condizione possibile per noi – questo è il nostro appello –
è l’inderogabile impegno da prendere da parte della politica nel far
approvare in tempi brevi, non appena sarà costituito il prossimo
Parlamento, tre leggi basilari in un sistema democratico:

– Riforma “La Rai ai Cittadini”

– Legge sul Conflitto di Interessi

– Antitrust

Fiduciosi nella considerazione che vorrà riservarci, ringraziamo
dell’attenzione, formulando i migliori auguri di buon lavoro insieme a quanti, in veste
personale o in rappresentanza di enti e associazioni, hanno aderito,
contribuito ad elaborare e sostenuto sin qui la nostra proposta:

*Tana de Zulueta, Moni Ovadia, Loris Mazzetti (“Vieni via con me” – Che tempo che
fa”), Sabina Guzzanti, Ugo Mattei (“Beni Comuni”), Corrado Guzzanti,
Francesca Fornario, Carlo Freccero, Lidia Ravera, Corradino Mineo, Lorella
Zanardo (autrice de “Il corpo delle donne”), Giulia Innocenzi, Roberto
Zaccaria, Udo Gumpel, Giovanni Anversa (RaiTre “Racconti di vita”), Michele
Gambino, Roberto Natale, Massimo Marnetto, Arturo di Corinto, Santo Della
Volpe, Silvia Bencivelli, Nicola D’Angelo, Maria Luisa Busi, Tiziana
Ferrario, Maurizio Sciarra (100 autori), Wolfgang Achtner, Carmine Fotia,
Vittoria Iacovella, Giuseppe De Marzo (A sud), Fabrizio Federici (Ansa),
Sergio Bellucci, Gianni Orlandi, Giulietto Chiesa, Simona Coppini, Federico
Lunadei, Grazia Di Michele, Simona Sala (Tg1), Giuliana Sgrena, Antonella
Martone, Giovanni Mangano, Lorenzo Marsili (European Alternatives), Carlo
Verna, Giuseppe Giulietti, Vincenzo Vita, Claudio Fava, Giuseppe
Civati, Nichi Vendola, Antonio Di Pietro, Carlo Rognoni, Antonello Falomi,
Fabio Granata, Giorgio Merlo, Niccolò Rinaldi, Angelo Bonelli, Stefano
Rodotà, Articolo 21, Usigrai, Fnsi, Libertà e Giustizia, A Sud, “100
autori”, Rete Viola, Liberacittadinanza, IndigneRai, Il Popolo Viola, TILT,
Alternativa, Il Teatro Valle Occupato, Errori di Stampa, Il Comitato del
Sole, Libertà e partecipazione, European Alternatives*


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