Non contento di essere il primo Papa gesuita e americano (anticipazione di Obama), Bergoglio ha scelto un nome evitato da ottocento anni dalle gerarchie vaticane. Il poverello di Assisi è stato sempre malvisto dalla componente più venale del clero cattolico. Uno degli effetti del messaggio di San Francesco fu, secoli dopo, la Riforma luterana. Lo straordinario evento della morte del Papa, in concomitanza delle festività pasquali, ha colpito anche i non credenti. Quasi una re-surrezione.
Non sappiamo quale seguito avrà il nostro Francesco, che si è battuto per la Pace e la Giustizia nel mondo; già all’esito del conclave avremo una prima risposta. Difficilmente si avrà un Francesco II, se dovesse accadere, ci sarebbero buone prospettive di una continuità.
La novità del Papa argentino potrebbe incidere sulle scelte morali della cristianità. La Pasqua e il conseguente congedo festoso di Francesco fanno sognare mondi migliori. Forse un nuovo vocabolario dovrebbe nascere. Potremmo cercare di coniare un nuovo termine che riassuma la volontà di rinascita morale ormai indifferibile. La Re-voluzione potrebbe sintetizzare l’obbiettivo. Una Re-surrezione che porti all’Evoluzione per una Ri-voluzione pacifica. Come scrisse Bulgakov a Stalin, quasi cento anni or sono, “oltre che la rivoluzione è necessaria una evoluzione dell’uomo”. Purtroppo, gli autocrati di oggi vogliono l’esatto opposto: l’involuzione indotta dell’essere umano.