È stato proprio un piacere poter vedere e commentare il docufilm Padre Dall’Oglio con i ragazzi di alcune scuole di Ronchi dei Legionari insieme a Francesca Dall’Oglio.
È venuto fuori che loro, quei ragazzi, hanno capito molto di lui, più di quanto potessi immaginare. In particolare mi ha colpito la capacità di molti di loro, quelli intervenuti nella breve discussione che è seguita alla proiezione, di capire che non c’è bisogno di andare lontano per vivere sulla frontiera, come ha fatto lui. Ormai la realtà ci mette a contatto con mondi diversi in ambienti molto vicini, nella nostra realtà e la lezione di Paolo può accompagnarci nell’oggi, qui, adesso, per capire cosa voglia dire essere fratelli tutti. Certi identitarismi che escludono l’altro, che creano uomini di serie a e di serie b, li viviamo ogni giorno e conoscere Paolo è tra i modi migliori per abbandonarli, anzi di più, per remare nella direzione opposta.
Questo è stato ancora più chiaro grazie a Francesca che ha voluto far capire meglio a quei ragazzi perché suo fratello avesse scelto di andare in Siria, non un posto qualsiasi, fino ad esserne espulso perché amava troppo i siriani e poi sequestrato, perché non voleva abbandonarli.