Un incontro con Edith Bruck ti cambia per sempre. Ti cambia nel modo di pensare, di agire, di vedere il mondo e di considerare sia le piccole cose di ogni giorno sia i grandi eventi che mutano l’immaginario mondiale. Trovarsi di fronte questa donna che ha conosciuto il male assoluto e, anziché perseguire l’odio, il rancore e la vendetta, cerca l’umanità ovunque è infatti un’esperienza straordinaria, destinata a segnarti nel profondo.
Da qualche tempo è in libreria con un nuovo romanzo, “La donna dal cappotto verde”, edito da La Nave di Teseo, in cui racconta la vicenda autobiografica del suo incontro con una donna che era stata fra le sue carceriere ad Auschwitz. L’aspetto incredibile è che nelle sue parole non c’è un filo di rabbia ma solo il desiderio di capire, di interrogarsi e di prendere per mano il prossimo, in particolare i più giovani, per condurlo in un viaggio nel dolore e nella bellezza. Il dolore per il male subito e la bellezza di una rinascita interiore, spirituale, etica, all’insegna di parole bellissime e dei sogni immensi che ancora oggi la accompagnano.
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