Raccontando della sua gioventù Putin ricorda che era un “bulletto”. Eufemismo per dire che era a capo di una gang giovanile. Poi entrò nel KGB, che lo arruolò ‘sebbene’ fosse un malavitoso. Ci sovviene uno splendido aforisma di Proust: “I ‘sebbene’ sono dei ‘perché’ misconosciuti”. Oggi il bullismo è la caratteristica della politica estera russa, che non prevede il diritto internazionale.
Preso di invidia, per lo zar redivivo, Trump lancia ipotesi che, se esistesse un diritto internazionale, sarebbero solo delle barzellette. Dalla conquista della danese Groenlandia e di Panama, alla presa in carico della striscia di Gaza, per farla diventare la Florida del Medio Oriente. In tutte queste ipotesi non c’è traccia né del diritto internazionale, né di quello della autodeterminazione dei popoli.
Anche per questo né gli Usa né la Russia riconoscono la Corte Internazionale dell’Aia. Anche Israele non la riconosce, forse per questo Netanyahu (latitante) è l’unico a credere che sia un’ottima idea la deportazione dei palestinesi da Gaza. Ma non crede alla panzana della nuova Florida.
Tra i bulli c’è il nostro governo, che attacca la Corte dell’Aia che ha osato difendere le vittime delle torture libiche, incriminando il bullo Almasri, prima preso e poi liberato. Si tratta della sacra sicurezza dell’Italia, che va difesa in ogni modo, anche illegale. Una conferma dei metodi è giunta da Israele, che ha ritirato all’Italia la licenza per il sistema di spionaggio Paragon, perché il governo italiano non rispettava i termini di contratto, che non prevedono affatto lo spionaggio di giornalisti e incolpevoli cittadini onesti. Si possono spiare solo criminali internazionali e terroristi conclamati.
Il governo ha solo anticipato i tempi, i servizi potranno fare qualunque cosa pur di raggiungere lo scopo, un po’ come 007 con la sua “licenza di uccidere”. Ciò appena sarà approvato l’articolo 31 del ddl “Sicurezza”, anche quanto non consentito ai servizi segreti israeliani, sarà favorito dal governo italiano. Del resto, il bullismo e l’impunità (vedi Trump) sono prerogative dei potenti.