BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE TUTTI I GIORNI

“Sono piena di speranza per il mio popolo, nonostante tutto”. Intervista con l’avvocata iraniana Nasrin Sotoudeh

0 0

È una donna provata dalle tante battaglie combattute nel corso degli anni, quella che risponde alle nostre domande senza mai sottrarsi, ma ha ancora il sorriso sulle labbra. L’avvocata Nasrin Sotoudeh, del resto, è fatta così: è indomita, non si tira mai indietro, non si rassegna, sogna, spera e riesce a manifestare un ottimismo, tutt’altro che stucchevole, dal quale abbiamo solo da imparare. Non so come faccia, ma in quest’intervista (resa possibile dall’infinita gentilezza, competenza e disponibilità di Amir Soltani e della carissima Milena Fiore, che ci ha assistito durante la registrazione) tratteggia un quadro interessante dell’Iran, ripercorrendo la sua vicenda personale e familiare (il marito, Reza Khandan, è tuttora recluso nel terribile carcere di Evin) e affrontando le grandi questioni del nostro tempo: la libertà di parola e d’espressione, i diritti umani, la dignità della persona, il movimento “Donna, vita, libertà”, i diritti delle donne in relazione a quelli della comunità nel suo insieme, la passione politica e civile innescata nelle nuove generazioni dall’omicidio di Mahsa Amini ad opera della Polizia morale e i tanti passi ancora da compiere, nonostante la presenza al potere di un personaggio come Masoud Pezeshkian, in merito al quale noi occidentali avevamo riposto, forse, eccessive speranze.

A tal proposito, dichiara, a margine dell’intervista: “Il problema del popolo iraniano con la Repubblica islamica al potere è strutturale, di conseguenza i cambiamenti da un presidente all’altro non fanno molta differenza. Nelle migliori circostanze, un presidente può provare ad affrontare un problema, ma altri dieci problemi che sono esigenze critiche del popolo restano irrisolti. Questo è ciò che rende impossibile la vita del popolo iraniano”.

Ne emerge, insomma, un quadro appassionante, drammatico e ricco di spunti di riflessione, con l’auspicio di poter presto celebrare la caduta di un regime che, nel frattempo, continua a mietere vittime. Vittime delle quali, tenacemente, continueremo ad occuparci. Glielo abbiamo promesso e abbiamo il dovere di mantenere la parola data.

https://cloud.aamod.it/index.php/s/2wdjCcqke4mCbTw


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21