Com’è politicamente e giuridicamente possibile che un uomo accusato dalla Corte Penale Internazionale di terribili crimini contro l’umanità, di avere un ruolo chiave nella detenzione illegale, nei maltrattamenti, nelle torture e stupri di esseri umani in fuga da guerre, fame e miseria, venga tranquillamente liberato e, perdipiù, comodamente ricondotto nel suo paese, perché qui sia accolto e acclamato come un eroe nazionale?
Il ministro degli Interni Piantedosi afferma in Parlamento (cioè davanti ai rappresentanti del popolo italiano) che tale soggetto sia stato rimpatriato perché altamente pericoloso.
Infatti, proprio perché così altamente pericoloso, tale aguzzino andava legittimamente consegnato alla CPI, davanti alla quale avrebbe risposto delle atroci nefandezze imputategli.
Ma ciò non avverrà; ne conoscete il reale motivo?
Io no, ma ho (e insieme a me credo tanti altri) un fondato sospetto: che il governo italiano sia troppo spaventato che i disumani accordi stretti (e continuamente ratificati con orribile cinismo) con la sedicente “guardia costiera” libica vengano sospesi unilateralmente dalla Libia stessa.
Ciò si tradurrebbe nella partenza verso l’Italia di uomini, donne e bambini concentrati nei lager libici, sulla cui pelle si scaraventa la squallida propaganda di tutte le destre europee.
In pratica, se sequestri, violenti, torturi e ricatti esseri umani (“colpevoli” solo di cercare di sopravvivere), vieni graziato e riaccompagnato a casa con tante scuse, in barba al diritto, alle autorità internazionali e, aggiungo, al più naturale senso di giustizia e pudore; se provi a salvare vite che stanno annegando in mare, a risollevare territori abbandonati e spopolati con l’inclusione, a non tacere di fronte alle ingiustizie sociali, vieni ostacolato, perseguito, calunniato e infine condannato.
Così agiscono le destre; così agisce il nostro attuale governo.
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