Partiamo dai titoli di coda dell’inchiesta di Al Jazeera vista ieri a Roma per raccontarvi queste tre ore dedicate al giornalismo di inchiesta e alla comprensione della realtà. Le ultime schermate di “Gaza. Investigating war crime” sono l’elenco dei colleghi giornalisti di Al Jazeera morti mentre facevano il loro lavoro a Gaza. E’ a loro e a tutti i familiari uccisi, che è dedicato questa rigorosa inchiesta di Al Jazeera sui crimini di guerra commessi dai soldati israeliani dal 7 ottobre in poi.
80 minuti intensi. La sala ha seguito con attenzione il racconto dettagliato con le voci delle vittime, con i video dei soldati che compiono atti ripugnanti, con le analisi degli esperti in crimini di guerra. Un sentito applauso al termine della proiezione, espressione di gratitudine per il prezioso e doveroso lavoro svolto dai colleghi di Al Jazeera.
Ci ritroviamo nelle parole di James Kenfield, uno dei giornalisti che ha lavorato all’inchiesta, che, rispondendo a una delle domande dei presenti, ha detto che si ha l’impressione di essere impotenti davanti a tali violazioni dei diritti umani, alle ingiustizie perpetrate, ma nonostante tutto è essenziale raccontare, testimoniare, raccogliere prove di quanto sta accadendo. E’ il nostro mestiere. E’ il nostro dovere.
E’ in corso un genocidio. Non potremo far finta di non averlo saputo.
L’inchiesta è disponibile su YouTube e l’invito è di organizzare eventi per informare e sensibilizzare. Nei gruppi, nelle associazioni, nelle scuole. Dove vorrete.
Grazie alle giornaliste e ai giornalisti dell’unità investigativa di Al Jazeera per il lavoro svolto.
Grazie a tutte le persone che hanno partecipato. Un grazie speciale a Luigi Scarano di Fanpage.it; Vittorio Di Trapani presidente della Fnsi; Beppe Giulietti, coordinatore di Articolo 21; Mara Filippi Morrione, portavoce del Premio Roberto Morrione e dell’Associazione Amici Roberto Morrione; Riccardo Noury portavoce di Amnesty International sezione Italiana.