Le banche non pagano gli exstraprofitti

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E’ scandalosa la mancata tassazione degli oltre 46 miliardi di extraprofitto incassato dalle banche, ottenuto grazie alla crescente differenza tra interessi quasi nulli pagati ai risparmiatori e quelli sempre più alti imposti a chi chiede un mutuo. Una montagna di soldi che gli istituti di credito hanno potuto accumulare, a causa della carenza legislativa specifica di tutela del risparmio, come impone invece l’art. 47 della Costituzione.

Quindi, insieme al salario minimo, occorre prevedere un ”interesse minimo” da garantire ai depositanti, agganciandolo a quello praticato ai richiedenti, con una quota fissa, almeno della metà. Così se la banca chiede il 5% per concedere un mutuo variabile, deve contestualmente riconoscere il 2,5% ai correntisti. Una tale ”scala mobile” eviterebbe sul nascere altri accumuli di extraprofitto, perché la lezione appresa è chiara: quando la montagna di soldi si è creata nelle banche, poi tassarla è un problema per i partiti ricattabili. Molti.

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