Sangiuliano e l’arruolamento di Dante nella destra

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Ed ora anche Dante rischia l’arruolamento nella destra, così almeno stando alle parole in libertà del ministro della cultura.
Va detto che, almeno da un punto di vista letterario, il passaggio da Mussolini a Dante, rappresenta un sicuro progresso.
Ancor più il passaggio  dalle leggi razziali siglate da Almirante ai Canti del “divin poeta”.
Sarà il caso di non dimenticare che il medesimo ministro ha spesso trovato il modo di citare antonio Gramsci, ed altri suoi sodali non hanno risparmiato neppure Pier Paolo Pasolini.
Ora, prima che ci riprovino, sarà il caso di ricordare che Antonio Gramsci è stato condannato dal tribunale fascista, che al suo cervello andava impedito di funzionare, che è stato sottoposto ad una lenta e quotidiana tortura e che è stato rimesso in libertà appena in tempo per morire.
Pier Paolo Pasolini, in vita, oltre a subire le invettive di alcuni suoi amici e compagni, è stato sottoposto ad un vero e proprio linciaggio da parte dei fascisti e dei cosiddetti “benpensanti” perché comunista , omosessuale, sempre eretico, insofferente ad ogni dittatura e integralismo.
Sarà il caso di non dimenticare quella foto dove Pasolini è costretto a respingere l’assalto degli squadristi.
Il ministro e i suoi simili si dedichino alle accise , ai pedaggi autosdradali , ai biglietti dei musei, alla questione sociale e non cerchino diversivi per lanciare la palla in tribunale.
Quanto alle opposizioni sarà il caso che riempiano i vuoti e trovino un intesa minima almeno sulle questioni essenziali.
La lettura della Carta e magari anche quella della “laudati  Si” potrebbero suggerire il programma comune, oppure il termovalorizzatore è diventato più importante della Costituzione antifascista, solidale, antirazzista?


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