Mario Francese, il ricordo del cronista ucciso per avere scoperto l’assalto dei corleonesi a Palermo

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Una cerimonia nel luogo dell’omicidio, una visita al Giardino della memoria di Ciaculli e un seminario sui diritto di cronaca: così sindacato e Ordine dei giornalisti hanno reso omaggio al collega ucciso il 26 gennaio 1979.

In occasione del 44° anniversario dell’omicidio Mario Francese, assassinato il 26 gennaio 1979 sotto la sua abitazione, al ritorno dal lavoro al Giornale di Sicilia, l’Associazione siciliana della stampa e il Gruppo cronisti siciliani hanno organizzato una cerimonia commemorativa in viale Campania, a Palermo.

«In questi giorni che viviamo con particolare emozione per la cattura proprio a Palermo di Matteo Messina Denaro, non possiamo non ricordare che Francese fu il primo a scrivere della presenza ormai preponderante della cosca corleonese all’interno di Cosa nostra e dell’assalto a Palermo. E per questo venne assassinato», ha detto il segretario regionale Assostampa Giuseppe Rizzuto, ricordando la frase contenuta nella sentenza di Cassazione che condanna per quell’omicidio Leoluca Bagarella, come esecutore materiale, e il resto della cupola a iniziare da Totò Riina.

«Proprio Matteo Messina Denaro è l’ultimo padrino di quella parte corleonese stragista di Cosa nostra», ha aggiunto Rizzuto. La citazione della Cassazione è stata poi letta integralmente dalla presidente del consiglio regionale Assostampa, Tiziana Tavella.

La cerimonia è iniziata alle 9 accanto alla targa che ricorda Francese. In rappresentanza del Gruppo cronisti, la presidente Claudia Brunetto, mentre il presidente dell’Ordine dei giornalisti Roberto Gueli ha sottolineato il valore della notizia che è fondamentale non solo nel lavoro del giornalista ma soprattutto per la libertà dei cittadini. Il figlio, Giulio Francese, ex presidente dell’Ordine dei giornalisti, ha voluto sottolineare poi che «questi incontri non sono semplici passerelle ma che diventano momenti importanti, una testimonianza di appartenenza e alla volontà di mantenere viva la memoria».

Presenti tra le autorità Giampiero Cannella assessore alla Cultura in rappresentanza del sindaco Roberto Lagalla che in un messaggio ha ricordato «il sacrificio di tanti giornalisti siciliani sul fronte della mafia», il prefetto di Palermo Maria Teresa Cucinotta, il presidente del Tribunale Antonio Balsamo, mentre per il questore Leopoldo Laricchia era presente il vicario Luca Vattani.

Alla cerimonia hanno partecipato il comandante provinciale dei carabinieri, generale di brigata Giuseppe De Liso, il comandante regionale della guardia di finanza, generale di brigata Cosimo di Gesù, il comandante provinciale di Palermo della guardia di finanza, generale Domenico Napolitano e il comandante provinciale dei vigili del fuoco, l’ingegner Sergio Inzerillo.

Sempre nella giornata di giovedì 26 gennaio 2023, al Giardino nella memoria di Ciaculli, sono state installate le nuove targhe che ricordano oltre Mario Francese anche Pippo Fava e Beppe Alfano, assassinati dalla mafia sempre nel mese di gennaio in anni diversi.

Il programma della giornata di commemorazione si è chiuso con un corso di formazione, nella sede dell’Associazione siciliana della stampa, sui limiti del diritto di cronaca e le nuove normative con la partecipazione del presidente della Fnsi Giuseppe Giulietti. Fra i relatori, moderati da Roberto Leone, vicesegretario regionale dell’Assostampa, Clelia Maltese, presidente dell’Associazione nazionale magistrati sezione di Palermo, Salvo Palazzolo inviato di Repubblica e Alberto Spampinato, presidente di Ossigeno per l’informazione. (Da assostampasicilia.it)

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