Disinformazione e precariato, Giulietti a Zaia: «Contrastiamo insieme anche i “cigni neri” del giornalismo»

0 0

Veneto apripista per un seminario annuale di approfondimento su informazione ed emergenze a partire dall’esperienza del laboratorio permanente contro le fake news avviato all’università di Padova con la Fnsi, e per garantire assistenza e tutela ai cronisti precari che operano contro la propaganda sui fronti di guerra, a partire da quello ucraino.

Questa la doppia proposta che Giuseppe Giulietti, presidente della Federazione nazionale della stampa, ha formulato al presidente del Veneto, Luca Zaia, a margine della conferenza stampa di fine anno che si è tenuta oggi, venerdì 23 dicembre a Palazzo Balbi, e che tradizionalmente vede lo scambio di auguri con i giornalisti e la Giunta regionale.

In sala, oltre ai rappresentati di tutte le testate giornalistiche venete, i componenti del Consiglio regionale, i vertici delle Ulss, e i responsabili dei vari settori dell’Amministrazione regionale.

Zaia in apertura ha ribadito con forza il ruolo fondamentale dell’informazione, in particolare di quelle locale, nel gestire il collegamento fra chi amministra e la cittadinanza, ancor più in scenari di crisi come quelli vissuti in questi ultimi anni, dalla pandemia al conflitto in Ucraina, alla sofferenza energetica, alle catastrofi naturali.

Ed è da qui che Giulietti ha lanciato l’iniziativa dello studio interdisciplinare per contrastare quelli che Zaia ha definito i “cigni neri” che si sono accaniti non solo in Veneto, e che per il mondo del giornalismo sono da una parte la disinformazione, dall’altra il precariato.

«Oggi più di ieri devo ringraziare tutti coloro che hanno esposto i loro corpi e le loro intelligenze per la cura della vita degli altri. È facile parlarne più difficile farlo. E molti sono stati aggrediti, tu per primo – ha continuato Giulietti riferendosi a Zaia – ma anche molti giornalisti, insultati, perseguitati dentro e fuori la Rete per avere privilegiato la scienza, le competenze, il principio di autorevolezza. Abrogato questo principio di autorevolezza e di rispetto delle competenze c’è la fine dell’ordinamento democratico».

Di qui appunto la proposta del seminario annuale di approfondimento con Fnsi e associazione stampa, Ordine,  Giunta e Consiglio, medici,  responsabili della sanità cioè con «tutti coloro che si prendono cura della vita degli altri – ha insistito Giulietti rimarcando che l’espressione è di don Milani –   ragionando sull’uso delle parole teso a conoscere e non per sopprimere il vicino di banco. Potremo addirittura coinvolgere un grande progetto che è nato all’Università di Padova con la Fnsi, il primo laboratorio permanete contro le fake news che mette assieme competenze diverse nell’aver cura del vero. Potrebbe essere questo il modo di procedere».

Giulietti ha quindi posto l’attenzione sul precariato della categoria e che coinvolge anche chi fa il cronista in zone di rischio come quelle di guerra. Citandone uno per tutti, il reporter padovano Claudio Locatelli ferito per fortuna di striscio a Kherson in Ucraina, lunedì 19 dicembre, in un attacco quasi sicuramente deliberato alla stampa dell’artiglieria russa. «Oggi l’ambasciata italiana ha annunciato l’apertura di una inchiesta pre crimini di guerra . Conosco la vostra sensibilità  – ha dichiarato Giulietti – molti dei giornalisti e delle giornaliste in Ucraina sono precari, tema che spesso ci dimentichiamo, senza assicurazione, senza tutele.  Se dovessero essere colpiti non avrebbero nulla, credo che su questo la voce della Regione Veneto possa farsi sentire con forza».

Ricordando i giornalisti che non ci sono più, citati dallo stesso Zaia, da Giulio Giustiniani, a Omar Monestier, a Luciana Crovato Boccardi, il presidente Giulietti ha avuto un pensiero anche per Gabriele Cescutti « che è stato il padre del Sindacato dei giornalisti del Veneto,  per tanti anni al Gazzettino, presidente dell’Inpgi, in Casagit, che non è mai apparso, una persona che metteva insieme la dignità, la libertà e gli ultimi, li andava a cercare, la sua porta era sempre aperta.  Il Sindacato veneto ha deliberato di intitolargli la nuova sede a Mestre e a noi farebbe piacere  avere il presidente del Consiglio e della Giunta e chi volesse condividere questo momento il girono dell’inaugurazione».

Giulietti ha infine rivolto un ringraziamento personale a Zaia al quale è stato donato il libro “Aver cura del vero” che testimonia l’esperienza di alta formazione realizzata all’Ateneo patavino: «Tu ci hai invitato, altri ci danno solo querele. Giro con la Costituzione in tasca, mi piace sempre di più, e qui siamo nella casa delle istituzioni che si onora e si rispetta. È un principio  fondamentale della convivenza democratica, una cosa che nessuno mai deve dimenticare perché le istituzioni  sono la casa della mediazione, come il mestiere dei giornalisti, quello dei pensieri profondi non delle banalità e del chiacchiericcio quotidiano. E la mediazione è l’ascolto delle diversità , la capacità di collaborare, di lavorare nel rispetto dei ruoli».

Con Giulietti a rappresentare la categoria anche Monica Andolfatto e Massimo Zennaro la segretaria regionale e vice segretario di Sgv, e il presidente dell’Ordine regionale, Giuliano Gargano.


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21