“Sei per la pace, sei per mille”. Campagna di cittadinanza attiva per pace e disarmo

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E’ venuta l’ora di manifestare concretamente la nostra contrarietà alla politica degli armamenti anche attraverso la via fiscale in modo da sottrarre risorse all’apparato militare. Nel 1991, dopo la prima guerra del Golfo, 10.000 cittadini praticarono l’obiezione fiscale alle spese militari. Ora proponiamo una nuova forma di mobilitazione finalizzata al tempo stesso a ridurre le spese militari e a spingere verso una nuova forma di difesa civile non armata e nonviolenta. Una formulazione tra l’altro già presente nella legislazione italiana allorché nel 1998 la legge 230 istituì l’Ufficio nazionale per il servizio civile, anche col compito di “predisporre forme di ricerca e sperimentazione di difesa civile non armata e nonviolenta”. In questi anni, tramite  la Campagna “Un’altra difesa è possibile”, varie organizzazioni hanno presentato una proposta di legge per l’“Istituzione del Dipartimento della Difesa Civile non armata e nonviolenta” ,  che tra l’altro prevede la possibilità per i contribuenti di esprimere la propria preferenza per la difesa non armata, destinando al previsto Dipartimento il sei per mille della propria imposta IRPEF.

La pace non può aspettare

La nostra vuole essere una risposta concreta ad una situazione di crisi.

La risposta data dall’Occidente all’aggressione russa all’Ucraina si sta rivelando profondamente sbagliata e pericolosa. L’invio di armi all’Ucraina da parte della NATO, di fatto parte belligerante della guerra ibrida in atto, sta contribuendo solo al prolungamento della scia di morte e distruzione del Paese. Nello stesso tempo la corsa al riarmo degli USA e dei Paesi europei, unitamente allo schieramento di truppe ai confini orientali europei, costituisce un pericolo mortale per la pace del mondo. E mentre le popolazioni europee si trovano in una crisi energetica ed economica senza precedenti, si fa sempre più concreto il rischio del disastro nucleare.

Nonostante i sondaggi dimostrino che i cittadini italiani siano contrari alla risoluzione dei conflitti per mezzo delle armi, il governo prosegue lungo la pericolosa strada imboccata, violando di fatto l’articolo 11 della Costituzione che ripudia la guerra come strumento di risoluzione dei conflitti. Altrettanto grave è la prospettiva di aumentare le spese militari al 2% del Pil, perché ogni euro speso in armi è un euro in meno per i bisogni dell’umanità. I nostri veri nemici sono la povertà, la disoccupazione, il degrado scolastico, la malasanità, la crisi climatica, il degrado ambientale, l’evasione fiscale. Le risorse che forniamo allo stato devono servire per risolvere questi problemi non per alimentare i conflitti tra gli Stati e le fabbriche d’armi.

L’opzione fiscale come forma di pressione

Per manifestare la nostra contrarietà alle armi, proponiamo di agire come se l’opzione fiscale fosse già realtà, versando il 6 per mille della nostra imposta IRPEF alla Tesoreria Centrale per la Protezione Civile o altra realtà che persegue finalità coerenti con la difesa civile non armata e non violenta. Per questo chiamiamo la nostra campagna “Sei per la pace, sei per mille”. Una scelta che  proponiamo di accompagnare con una richiesta di rimborso all’Agenzia delle Entrate della somma aggiuntiva versata alla Protezione Civile e con l’attuazione di ogni altra iniziativa individuale e collettiva utile ad indurre Governo e Parlamento ad intraprendere politiche di disarmo e di rafforzamento della difesa civile non armata e non violenta, compresa l’istituzione di un Ministero per la Pace.

 

Aderisci subito

Mentre si stanno definendo i dettagli tecnici della campagna, invitiamo tutti coloro che la condividono, a dare subito la propria adesione collegandosi alla piattaforma https://peacelink.it/seipermille

 

I proponenti

 

Padre Alex Zanotelli – missionario comboniano, direttore di Mosaico di Pace 

Don Luigi Ciotti – Gruppo Abele

Moni Ovadia – scrittore e attore

Don Alessandro Santoro – Comunità delle Piagge

Francuccio Gesualdi – Centro Nuovo Modello di Sviluppo

Flavio Lotti – Tavola per la pace

Rocco Artifoni – Fondazione Serughetti La Porta di Bergamo

Costanza Bartolini- Luci di Resistenza

Luciano Benini – M.I.R. Movimento Internazionale della Riconciliazione

Dino Biggio – curatore degli scritti di Arturo Paoli

Don Ettore Cannavera – Comunità La Collina, Cagliari

Elena Cola

Alex Corlazzoli – maestro, giornalista e scrittore

Andrea De Lotto – maestro, Milano

Giorgio Fogliano

Federica Fratini – Mondo senza guerre e senza violenza

Fausto Giordani- Pax Christi

Roberto Mancini – docente Università di Macerata

Don Mario Marchiori – parroco di Cossato, Una Chiesa a più voci

Edoardo Martinelli – allievo di don Milani e coautore di Lettera a una professoressa

Gianmaria Mello Rella – Assoc. Scuola Aperta

Giampiero Monaca – Bimbisvegli Asti

Paolo Mottana – docente Università Milano Bicocca

Alfonso Navarra – Disarmisti Esigenti

Paola Nicolini – docente Università di Macerata

Anna Paschero – ex Assessore Bilancio comuni Rivoli e Chieri

Giuseppe Paschetto – già assessore alla pace e DPN del Comune di Cossato

Enrico Peyretti – Centro Sereno Regis, Torino

Lorenzo Porta  Centro documentazione per la nonviolenza e i diritti umani

Marco Rolando – neuropsichiatra infantile, Torino

Angelica Romano – Un ponte per

Sergio Scaramal – ex sindaco di Cossato e presidente provincia di Biella

Patrizia Sterpetti – WILPF Italia

Matteo Viviano – Comitato Genovese Scuola e Costituzione

 

 


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