Primi spiragli dopo lo sciopero della fame di Aboubakar Soumahoro contro lo sfruttamento dei lavoratori

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Ci voleva una che porta avanti da tanto tempo la voce degli ultimi, dei braccianti sfruttati, per accendere i riflettori della politica che conta sulle condizioni di migliaia di lavoratori in Italia. Aboubakar Soumahoro ha avviato uno sciopero della fame ed è stato ricevuto dal capo di gabinetto di Palazzo Chigi. “La lotta paga. E’ una questione di senso della vita – ha dichiarato a Il Fatto  Soumahoro – perché se noi perdiamo battaglie quali quella relativa al lavoro povero, degli infortuni sul lavoro e della filiera del cibo con contadini e braccianti che fanno la fame insieme ai rider vuol dire che lo Stato è sconfitto. Vogliamo assolutamente che l’incontro con Draghi avvenga”. Il sindacalista era rimasto per ore senza bere né mangiare, incatenato sotto il sole rovente di piazza Montecitorio davanti alla Camera dei deputati. “Ci hanno garantito che la nostra delegazione avrà un incontro con il presidente Draghi”, ha detto il leader della ‘Lega dei Braccianti’ e degli ‘Invisibili in movimento’. “Chiediamo l’adozione del salario minimo legale perché non si può partire la fame lavorando, l’adozione di un piano nazionale contro gli infortuni sul lavoro e la riforma della filiera dell’agroalimentare”.


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