C’era una volta l’Unità. La società è fallita ma il patrimonio culturale si può salvare

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C’era un volta l’Unità, il quotidiano delle tante battaglie della sinistra per i diritti e per le riforme, un contenitore culturale, ideologico, non solo politico. La parola fine l’ha pronunciata il Tribunale fallimentare di Roma. Dal 27 luglio, la Società che editava l’Unità è ufficialmente fallita. Il ricorso degli avvocati contro il fallimento è stato respinto. “Si tratta di un fallimento annunciato, un epilogo in cui chiare ed evidenti sono le responsabilità dell’azienda. Ad essere
calpestati non sono stati soltanto i diritti, le aspettative, la vita stessa, delle lavoratrici e dei lavoratori – giornalisti e poligrafici – che dal 1°gennaio di quest’anno sono senza alcuna copertura sociale, ostaggi di un’azienda che ha continuato a giocare sulla loro pelle. Ad essere calpestata, è stata anche una storia gloriosa.  – sottolinea una nota della Federazione Nazionale della Stampa Italiana – La storia de l’Unità, il giornale fondato da Antonio Gramsci, un pezzo importante per l’informazione democratica di questo Paese. Ora si apre un percorso fallimentare che porterà alla vendita all’asta della testata. L’auspicio è che, in un momento delicato per la storia del Paese, l’Unità, con il suo patrimonio di storia e di valori, possa tornare a vivere. Se non ora, quando?”.
L’associazione Articolo 21 esprime solidarietà alle colleghe e ai colleghi e parteciperà a tutte le iniziative che decideranno di mettere in campo.


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