”La verità nuoce gravemente alla salute dei governi”

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”La verità nuoce gravemente alla salute dei governi”. Come gli avvisi messi sui pacchetti delle sigarette, anche questa frase dovrebbe essere esposta sotto le testate dei media. Per far capire che al loro interno si trovano solo notizie autorizzate dalla ragion di Stato. Le altre, rimangono segrete. A meno che non arrivi un Julian Assange, che accende il faro di WikiLeaks e fa scoprire i crimini consumati in varie guerre dei ”buoni”. Ora Assange sta per essere estradato dal Regno Unito verso gli USA. Se accadesse,  il whistleblower  australiano marcirà in galera per anni con l’accusa di spionaggio, espediente adottato dalla magistratura americana per aggirare l’onta di comprimere la libertà di stampa. E per lanciare un messaggio chiaro: l’ampiezza del diritto all’informazione lo decide il potere.

Questo concetto è inaccettabile. Come cittadini rivendichiamo il diritto di esprimere un ”consenso informato” quando votiamo. E non c’è alcuna esigenza di ”reputazione nazionale” che possa limitarlo. Per questo la cattura di Assange è ingiusta ma soprattutto eversiva, perché i segreti di Stato ledono – di fatto –  la sovranità del popolo.

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