I prenditori. Agnelli, Pirelli, Cefis e Rovelli… fratelli gemelli

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Per i cento anni di Agnelli anche il francobollo commemorativo. Ancora oggi: “Quello che va bene alla Fiat va bene all’Italia!”. Ecco perché l’Italia non va bene, per niente, grazie alla mala genia dei “prenditori”, che non rischiavano mai un loro centesimo, ma che creavano fortune all’estero con i soldi degli italiani, sia con contributi pubblici che con i finanziamenti delle banche; capitali dati ai grandi gruppi (con grandi tangenti) bloccando lo sviluppo onesto dell’Italia, con la burocrazia che ha sempre tartassato i piccoli imprenditori, loro che hanno salvato l’Italia. Limitandoci alla Fiat, recentemente Margherita Agnelli ha sguinzagliato avvocati internazionali alla ricerca del vero tesoro dell’avvocato. Ma anche ricordiamo i finanziamenti miliardari per la “ricerca”, che faceva comunque delle auto torinesi le peggiori del mondo. Ma soprattutto il denaro prelevato dalla Regione Siciliana per creare il “buco nero” di Termini Imerese, la Sicilia ringraziò Agnelli con la laurea in giurisprudenza, “presa” a Palermo, da Torino. La mafia ringraziò pure, ma a modo suo, con la strage di viale Lazio, dove fu ucciso il capo cantiere della fabbrica in costruzione.

Oggi l’”avvocato” (chi sapeva, faceva sfottò) viene rimpianto ed osannato, c’è chi lo definisce un uomo di cultura (giuridica?), tanto amato dalle donne, lui che rimproverava la sorella Susanna con: “si innamorano le cameriere!”. Ma in un paese dove abbiamo rischiato che Berlusconi fosse eletto Presidente della Repubblica è più che evidente che non è certo il rispetto delle donne che qualifica i potenti ed il giudizio della stampa “libera”.

Negli anni ’70 i sindacati, per difendere i salari, gridavano: “Agnelli e Pirelli, fratelli gemelli”. Ma era una visione riduttiva delle tematiche vere in ballo. Erano rivendicazioni che Lenin bollava con “Il copeco sul rublo”, dove per una miseria salariale, si perdeva la visione d’insieme del futuro, dello stato. Ma anche i sindacati sapevano delle ruberie dei “prenditori”, che portarono: mancato sviluppo e la voragine del debito pubblico. Uno sviluppo fondato sulla gomma. Ecco dove e perchè nascevano i “gemelli”. A seguito di questo sviluppo sbagliato oggi sono a rischio i trasporti. Un camionista napoletano ha gridato: “m’ann accise ccu l’accise” (incerta fonte).


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