Monica Vitti, la straziante bellezza del silenzio

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Monica Vitti ci ha detto addio poco dopo aver compiuto novant’anni. Erano due decenni che non appariva più sulle scene e il suo silenzio, nel corso tempo, era diventato sempre più straziante. Straziante come la sua bellezza, quasi sempre tormentata, fragile, mai esibita o ostentata con volgarità, chiunque fosse il cineasta, da Antonioni a Monicelli passando per Ettore Scola. Aveva in sé il garbo di chi conosce le difficoltà della vita, l’onesta umiltà delle persone davvero perbene, la levità che le consentiva di recitare alla grande accanto ad Alberto Sordi e il riso amaro di chi apprezza l’incanto dell’esistenza ma, al tempo stesso, sa quanto sia effimera la gioia.

Monica Vitti, con la sua grazia, riusciva a essere grande in ogni contesto: nella commedia e nel dramma, nei ruoli scanzonati e nelle parti più impegnative, portando in scena ogni volta la sua personalità debordante ma, al contempo, mite, la sua umanità e la sua fragilità. E così ha vissuto e si è spenta, questa splendida protagonista del nostro vivere civile, straordinaria per l’eleganza con cui si è sempre mossa su ogni palcoscenico, compreso quello della sofferenza che l’ha condannata a dirci addio molto prima di questo distacco perpetuo e inesorabile.
Maria Luisa Ceciarelli, questo il suo vero nome, era nata a Roma nel 1931 e della romanità possedeva i tratti caratteristici, a cominciare da un modo di porsi affabile e popolaresco che la rendeva la partner ideale di Sordi e un’attrice versatile e sempre appropriata, di una potenza espressiva unica. Il volto, la postura, lo sguardo, i capelli: tutto in lei emanava meraviglia. Ora il silenzio è per sempre, lo era già prima ma non volevamo ammetterlo. Ci lascia un vuoto dentro, e il fatto che fossimo preparati da tempo a ricevere questa notizia non la rende meno amara.

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