Un secolo di Alida Valli

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Cento anni fa nasceva Alida Valli, simbolo della bellezza italiana nel mondo. Nata a Pola, attualmente in terra croata, pertanto icona irredentista al di là del fascino e della bravura, esordì sul grande schermo negli anni Trenta, affermandosi subito come una delle migliori attrici del nascente cinema sonoro, per poi spiccare il volo grazie alla magistrale interpretazione di Luisa Rigey nel “Piccolo mondo antico” di Mario Soldati.
Il cognome Valli lo scelse a caso nel ’36, consultando un elenco telefonico, essendo il suo vero nome Alida Maria Altenburger von Marckenstein un Frauenberg.
L’affermazione definitiva sarebbe arrivata con “Il caso Paradine” di Hitchcock e poi con “Senso” di Luchino Visconti, fino a “Edipo re”, il capolavoro di Pasolini del ’67 che ci avrebbe restituito l’immagine di un’attrice matura e meravigliosa, capace di un’interpretazione perfetta e quasi regale.
Alida Valli è stata, dunque, uno specchio fedele delle nostre evoluzioni, subendo la censura del fascismo, sfidando il comune sentire e l’ipocrisia borghese e perbenista della prima DC, attraversando il Novecento e mettendone in evidenza, grazie alla propria arte, le molteplici sfaccettature. Ci ha detto addio il 22 aprile 2006, all’età di ottantaquattro anni, al termine di un’esistenza irripetibile, dopo averci regalato recitazioni di altissimo livello ed essere stata,  come nessun’altra, i suoi personaggi, immedesimandosi in ciascuno di essi al punto da risultare quasi indistinguibile.
Alida Valli ha portato con sé il tormento e la poesia di un secolo controverso. Cent’anni dopo il suo ricordo vive in noi e vi rimarrà per sempre.

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