Nozze gay. Non condivido il no del Vaticano alla benedizione

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Non condivido il no del Vaticano alla benedizione delle nozze gay. Penso che l’orientamento sessuale sia innato e non una perversione. Il fatto che sia minoritario e biologicamente sterile non deve essere causa di svalutazione dell’amore che può generare, sentimento centrale nella religione cattolica. Ho smesso da tempo di cercare l’intermediazione spirituale, perché preferisco Dio alle religioni. Il Dio in cui credo, pur con mille dubbi e litigi, è accogliente con le sue creature e nessuna autorità religiosa può farmi pensare che ripudi quelli che per gli uomini di chiesa sono pericolosi “errori”.  Ma per la religione, nata in un contesto arcaico,  il maschio domina, la femmina partorisce e figli sono lo scopo principale della coppia. Fuori da questo schema essenziale, c’è il danno alla comunità, che la religione esaspera come peccato.

Oggi, la società più evoluta ha accettato le minoranze sessuali, ma anche le donne che non hanno voluto o potuto avere figli. L’adozione e le tecniche di procreazione hanno separato la genitorialità dalla fecondità. Per molte religioni questa estensione di rapporti è una minaccia alla famiglia, mentre per le società più tolleranti è un allargamento dello spettro affettivo che arricchisce tutti. Insomma, le relazioni omosessuali non sono contro natura, ma contro cultura. Quella più arretrata.

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