Caregiver, la legge non può più aspettare. L’appello di Confad

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Il mancato riconoscimento di questa figura, che ha dovuto sopportare un forte carico durante la fase 2 della pandemia, rappresenta “una lacuna che deve essere colmata affinché non ci si ritrovi più in un’emergenza senza ricomprendere l’immane responsabilità che i caregiver familiari quotidianamente affrontano”

ROMA – “La legge sui caregiver familiari non può attendere oltre, è una lacuna che deve essere colmata affinché non ci si ritrovi più in un’emergenza senza ricomprendere l’immane responsabilità che i caregiver familiari quotidianamente affrontano”: è l’appello lanciato dal Confad (coordinamento nazionale famiglie con disabilità) in occasione della festa del 2 giugno, insieme alla domanda che suona come una provocazione: “Che posto hanno i caregiver nella Repubblica italiana?”.

La risposta, drammatica, deriva dall’esperienza appena vissuta: “La fase 1 della pandemia Covid-19 è stata superata a colpi di dpcm dettati dal momento emergenziale – scrivono – Provvedimenti che non hanno preso seriamente in considerazione la vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie, le quali si sono ritrovate catapultate dall’oggi al domani in un incubo caratterizzato da inadeguatezza e noncuranza dei provvedimenti adottati dallo Stato”:

E poi il racconto di come sono stati questi mesi: “Tutto si è fermato: servizi scolastici, centri diurni, assistenza domiciliare, fisioterapia, logopedia, trattamenti riabilitativi, sportivi, ricreativi. Ma quando si hanno persone con disabilità gravi da accudire non si possono girare le spalle e alzare i tacchi. E se invece così è stato, tutto è ricaduto sulle spalle dei Caregiver Familiari che hanno visto moltiplicarsi le incombenze e le responsabilità, nell’indifferenza delle Istituzioni”.

Adesso il momento di guardare al futuro: “Si dice che dopo l’ epidemia le persone si scopriranno migliori: ebbene questo è il momento di agire , ora è necessario dimostrare di aver compreso in modo definitivo il ruolo fondamentale di cura dei caregiver familiari che, grazie al loro lavoro indefesso, hanno reso possibile che le vite dei loro cari, con disabilità gravi, non siano andate perdute nell’oblio dello Stato. Occorre rimettere in piedi il contratto sociale, il cui cuore è la famiglia, soprattutto la famiglia al cui interno vive una persona con disabilità”.

Quindi la richiesta di portare presto a compimento l’iter della legge: “Si proceda dunque speditamente con la ripresa dei lavori della commissione lavoro del Senato, ove è incardinato il DDL 1461, il testo unificato sui caregiver familiari, che deve essere significativamente emendato affinché mai più ci si debba ritrovare a dimenticare una categoria di persone che non avrebbe subìto quanto è avvenuto se fosse già stata adeguatamente riconosciuta dalla legislazione. Trasformare questa emergenza in opportunità è possibile, a patto che l’indifferenza ceda il passo ad una chiara volontà politica. Questa grave lacuna deve essere colmata pena il protrarsi di questa condizione di Paese che non può altrimenti definirsi civile”.

Da redattoresociale

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