Gli Italiani iniziano a capire il valore delle regole

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Gli Italiani iniziano a capire il valore delle regole: è questo il cambiamento più eclatante indotto dal Coronavirus. Tranne eccezioni, la gran parte della popolazione ha aderito alla domiciliazione anti-contagio, nonostante giornate spiagge e prati mai così invitanti. Il vantaggio del rispetto della legge è anti-intuitivo, perché implica una riduzione di libertà percepita come sacrificio chiaro, immediato e personale, rispetto a un vantaggio vago, differito e pubblico; un investimento comportamentale che il singolo non sempre è in grado di attualizzare. O che ritiene – nella propria concezione prioritaria di sé o del proprio nucleo (familismo) – non degno di dedizione.

Rispettare le regole richiede anche una profonda percezione di uguaglianza. Ogni eccezione ingiustificata che esenti poche persone e senza motivi condivisi dallo sforzo collettivo, viene percepita come un privilegio anticoagulante per la coesione sociale. Che non solo  demotiva il singolo alla legalità, ma lo giustifica – di fronte ai grandi privilegi di pochi – nella ricerca di piccoli privilegi “risarcitori” personali. Così, negli anni, caste e furbi si sono alimentati a vicenda. Il progresso civico sta nello scoprire che le regole difendono i deboli e la qualità della vita di tutti. Per le nazioni evolute, le regole sono un patrimonio da difendere, non un fastidio da sopportare. Forse dovremo ringraziare il Codiv19 per aver iniziato a farcelo capire. Ma la strada è ancora lunga.

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