I martiri dell’Amazzonia

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Tonio Dell’Olio

Chiunque segua da tempo le vicende dei popoli indigeni dell’Amazzonia e sente il proprio cuore battere all’unisono con la difesa di quella natura che riempie sguardi, cuori e polmoni, festeggia la giornata di oggi come una data storica.

Oggi viene pubblicata l’esortazione (documento finale) post-sinodale “Querida Amazzonia” a firma di Papa Francesco.

A danzare in cielo saranno anche Alejandro Labaka e Inés Arango, Ezequiel Ramin, Chico Mendes, Josimo Tavares, Vicente Cañas, Cleusa Rody Coelho, Alcides Jiménez, Rodolfo Lunkenbein e Simón Bororo che sono solo alcuni tra i tanti che, per la difesa della vita e della cultura di quei popoli, hanno pagato il prezzo più alto.

In particolare la data di oggi coincide con quella del martirio di Dorothy Stang (12 febbraio 2005), una suora nordamericana che aveva sposato la causa amazzonica fino a versare il proprio sangue per essa. Amava parlare di una “foresta in piedi” ovvero della dignità di quell’immensa area verde che permette alla terra di respirare ancora.

Per questa ragione il documento che vede la luce oggi deve essere dedicato interamente ai martiri dell’Amazzonia, anzi può essere considerato il raccolto prodotto grazie alla terra irrigata dal loro sangue.

Mosaico di Pace

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