Shaun, vita da pecora: Farmaggedon, un messaggio di accoglienza e inclusione

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Dopo il successo della prima pellicola,  “Shaun vita da pecora”, il simpatico ovino torna in sala con il secondo capitolo “Shaun vita da pecora. Farmageddon”, al cinema dal 26 settembre, prodotto da Aardman Animations e Studio Canal e distributo in Italia da Koch Media.

La divertentissima pecora Shaun è pronta a stupire un pubblico grande e piccino grazie alle sue trovate geniali e alla sua simpatia con una nuova avventura ‘spaziale’.

Il nuovo film – il rimando ad E.T di spielberghiana memoria è assai evidente – porta Shaun fuori dallo steccato della fattoria all’arrivo di Lula, una creatura venuta dallo spazio. Dopo una iniziale diffidenza, Shaun accoglie Lula, proteggendola tanto dal villaggio in agitazione per l’arrivo degli alieni quanto da un’agenzia segreta che vorrebbe catturarla, cercando in ogni modo di riportarla a casa, dai suoi genitori.

Intanto anche alla fattoria c’è fermento, dal momento che il contadino vuole metter su un parco a tema spaziale per racimolare soldi sufficienti ad acquistare un nuovo macchinario agricolo di ultima generazione.

Un film sovrabbondante di stimoli, forse addirittura troppi considerando il target cui si rivolge, dove la simpatica pecora Shaun si fa tuttavia latrice di un messaggio importante, un messaggio di accoglienza e di amicizia capace di andare oltre qualsiasi apparente diversità.

Come molti ricorderanno, l’animazione di Shaun è muta, tuttavia la forza delle immagini è tale da rendere il suo linguaggio universale ed inequivocabile, con numerosi rimandi cinematografici e non, rendendo la pellicola un piccolo gioiello del suo genere.


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